La pandemia da Coronavirus avrà ovviamente ripercussioni anche economiche in tutto il mondo. In Italia il governo ha varato una serie di norme per cercare di dare un aiuto a chi in questo periodo ha dovuto chiudere la propria azienda, il proprio negozio, oppure a chi anche se non obbligato alla chiusura ha visto ridursi sensibilmente il volume di affari. Tra i più colpiti i lavoratori “autonomi”, le cosiddette “partite IVA”, che in questo particolare momento si trovano senza alcun reddito garantito, ma per i quali il governo ha predisposto una tantum da 600€ ed una serie di possibilità per posticipare alcuni pagamenti. Abbiamo parlato di questa situazione con Roberto Kidzik, un consulente finanziario che appunto attualmente si trova impossibilitato a lavorare: “600 € possono essere visti come una goccia nel mare, per quanto riguarda un lavoratore autonomo. Pensiamo che le paghe medie mensili, di un lavoratore dipendente si aggirano sui 1.200-1.300 €, al netto di tutte le ritenute e tutte le trattenute. Quindi 600 €, per un lavoratore autonomo, sono veramente poca cosa. Lo slittamento di alcune scadenze fiscali potrebbe certamente aiutare, però bisogna vedere quando ripartirà l'economia e quando ripartiranno le imprese. Un secondo aspetto, che voglio sottolineare e per cui voglio spezzare una lancia in favore di questo governo è quello di un cambiamento epocale, perché questa misura, indipendentemente dall'importo, prevede un riconoscimento, finalmente, per i lavoratori autonomi con una sorta di ammortizzatore. Ricordiamo che i lavoratori autonomi, in questi anni praticamente non hanno mai avuto un riconoscimento o un ammortizzatore sociale come invece avviene per i lavoratori dipendenti”.
Davide Fifaco