Foto: Reuters
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Sarà stata la paura di finire in scontri e doverne poi magari pagare le conseguenze o il fatto che ci sono più leoni da tastiera che novelli Braveheart da strada ma la manifestazione dei no vax che avrebbe dovuto bloccare il traffico ferroviario nelle principali stazioni italiane si è rilevata un vero e proprio buco nell’acqua.

Poche persone, al massimo qualche decina, hanno, infatti, preso parte alle proteste organizzate via social contro il Green pass, nel giorno in cui il certificato vaccinale diventa obbligatorio per viaggiare sui treni a lunga percorrenza. Un flop, anche secondo numerosi commenti pubblicati in queste ore su 'Basta dittatura!', il gruppo di Telegram su cui nei giorni scorsi è risuonato il tam tam della mobilitazione.

"Qui ci sono solo giornalisti, io vado via. Grazie e per la prossima volta non invitate proprio", scrive uno degli iscritti alla pagina esprimendo in modo inconfutabile il suo disappunto per essersi ritrovato con pochi; cosa accaduta anche ai no vax che si sono radunati davanti alla stazione di Trieste e Monfalcone, dove c'erano più giornalisti e poliziotti che manifestanti.

A Genova inoltre all’appuntamento si è presentato anche un gruppo contendente pro vax e favorevole al Green pass; espressione per la prima volta di piazza di coloro che sono invece favorevoli alle misure.

Tutto tranquillo quindi, con solo qualche episodio minore legato al rifiuto di farsi identificare in un pomeriggio che si temeva potesse diventare caldo, anche dopo l’escalation di minacce che si stavano registrando in questi giorni sui social, che continuano comunque ad essere monitorati con attenzione.

Barbara Costamagna