Non conosce pace il mondo dei trasporti in Italia, impegnato da mesi in un braccio di ferro con il governo e per il rinnovo di contratti. Questa volta è stato il sindacato USB, con altre sigle autonome, a indire una nuova giornata di sciopero, ridotta solo parzialmente dall’intervento del Ministero delle infrastrutture, che ha deciso nuovamente di intervenire d’autorità per limitare la durata della protesta a quattro ore.
Il sindacato Usb ha però contestato la decisione di fronte al TAR, che ha dato parzialmente ragione al sindacato confermando l'intera giornata, mentre il dimezzamento sarà rispettato nelle Ferrovie dello stato, con un blocco dalle 9 alle 13 e la possibilità di modifiche alla circolazione di Frecce, Intercity e treni regionali, e nel trasporto pubblico locale, con fasce di garanzia.
Il sindacato Usb ha però fatto sapere che "non si possono escludere disagi lungo tutta la giornata". L’agitazione non toccherà invece il settore aereo, che protesterà domenica 15 dicembre.
Alla protesta ha aderito anche il settore della scuola, dove sempre secondo il sindacato Usb, mancano “una funzione sociale progressiva, un piano di apprendimento adeguato, serio e all’altezza dei grandi temi del nostro tempo, livelli salariali e diritti per un milione di docenti e personale Ata che portano ogni giorno avanti il malandato carrozzone della scuola pubblica statale”.
Sciopera anche la sanità, sia pubblica sia privata, con eventuali disagi nei servizi sanitari e amministrativi. Saranno comunque garantiti tutti i servizi minimi essenziali previsti per il settore.
Annunciate anche due manifestazioni: una della scuola e una seconda, sabato a Roma, con oltre 200 sigle tra associazioni, partiti e centri sociali.
Alessandro Martegani