Continuano le tensioni nel mondo studentesco in Italia: dopo gli scontri che hanno caratterizzato le manifestazioni a Bologna, in opposizione a una dimostrazione del movimento di estrema destra Casapound, una delegazione di Fratelli d’Italia è stata accolta da cori di protesta da parte degli studenti dell'università La Sapienza di Roma.
“Fuori i fascisti dall'università" hanno gridato gli studenti contro i parlamentari del partito della Premier Giorgia Meloni, che erano arrivati nell’ateneo, hanno detto, “per verificare che le elezioni studentesche si stessero svolgendo in maniera regolare”.
Marco Perissa, deputato di Fratelli d'Italia, ha affermato che poche ore prima “un gruppo di ragazzi di Azione Universitaria – movimento giovanile di Fratelli d’Italia - è stata cacciata dall'università a elezioni in corso”. Il fatto era stato denunciato dallo stesso Perissa in aula a Montecitorio. “Oggi – ha detto - eravamo venuti per vedere se era possibile svolgere il diritto di voto, e purtroppo – ha aggiunto - quello che abbiamo trovato ci spinge a pensare che non è possibile e penso sia il caso di considerare la possibilità di annullare queste elezioni”.
Il giorno prima, sempre alla Sapienza, c’erano stati scontri e insulti fra gli studenti di destra e collettivi nei pressi della Facoltà di Giurisprudenza. Cambiare Rotta, movimento di studenti di sinistra, ha fornito una ricostruzione opposta a quella data da Fratelli d’Italia, segnalando la comparsa di scritte che inneggiano al duce e svastiche sui manifesti elettorali, e denunciando “un clima inaccettabile con gli squadristi – hanno detto – che costringono gli studenti a votare per loro alle elezioni dei rappresentanti Sapienza”, oltre a un “tentativo di aggressione a stampo fascista e squadrista a danni di studenti che hanno respinto la provocazione”, cacciando gli esponenti di destra dall’università.
Sotto accusa da parte dei collettivi anche la rettrice della Sapienza, Antonella Polimeni, che avrebbe consentito “la presenza dei fascisti nell’ateneo”. “È inaccettabile – hanno detto i collettivi -, e ne è la prova il fatto che le elezioni siano invalidate da questa raccolta voti a suon di intimidazioni e squadrismo. Lasciare lo spazio ai fascisti in nome della "democrazia" non fa che legittimarli. La Sapienza non vuole i fascisti e continuerà a dimostrarlo".
Alessandro Martegani