Duro il dibattito che ha portato al voto sulla fiducia del dl Ucraina, che ha visto un aspro scontro nella maggioranza, con un faccia a faccia, negli scorsi giorni, tra il leader del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte, contrario all'aumento del pil per la difesa, ed il presidente del Consiglio Mario Draghi che ha sottolineato come vadano rispettati gli accordi pregressi con la Nato.
"Purtroppo, con l'approvazione di questo decreto verrà certificato l'ordine del giorno approvato a Camera che dà il via all'aumento delle spese militari per il 2% del Pil. È arrivato il momento di fare una riflessione molto seria su questo governo", ha dichiarato la senatrice del gruppo Misto, ex 5 Stelle, Barbara Lezzi.
Voto contrario del gruppo di Fratelli d'Italia alla questione di fiducia posta al Senato, annunciato da Isabella Rauti, che afferma: “Avremmo votato a favore, come alla Camera, anche al Senato il decreto se avesse avuto un normale percorso con emendamenti, ordini del giorno, miglioramenti, confronto, invece il ricorso al voto di fiducia su una materia così sensibile sconfessa il governo".
Sul dibatitto politico del dl Ucraina "si è voluto montare un set cinematografico per far vedere un film lontano dalla realtà", afferma invece Davide Faraone, presidente di Italia Viva in Senato annunciando il voto "convintamente favorevole" del suo gruppo.
Il capogruppo della Lega, Massimiliano Romeo aveva annunciato anch'egli il voto favorevole dei rappresentanti del Carroccio al provvedimento, sottolineando che l'Ucraina ha il diritto di difendersi e il governo italiano ha il dovere di prestare tutto l'aiuto al popolo ucraino, aiuti militari compresi. Linea su cui è d'accordo anche Forza Italia.
Alessandro Alfieri del Partito Democratico cita invece il disimpegno Usa in Afghanistan, che ha fatto credere che l'Europa fosse più debole e che la Russia potesse fare la voce grossa e occupare l'Ucraina senza sforzi. Invece, prosegue Alfieri, l'Europa e la Nato sono, dopo l'invasione russa, più forti e unite ed annuncia quindi il voto favorevole dei dem.
Davide Fifaco