Dalla Rotta Balcanica continua ad esserci il rischio di infiltrazioni terroristiche: lo afferma il ministro Matteo Piantedosi, in audizione al comitato Schengen.
Piantedosi ha illustrato gli specifici indicatori che fanno ritenere l'area particolarmente esposta alla sfera di azione terroristica estremista ed ha aggiunto che per la prevenzione degli atti terroristici si sono dovuti reintrodurre i controlli alle frontiere con la Slovenia, mettendo in stand-by il sistema Schengen. I controlli alla frontiera hanno agito come deterrente agli ingressi irregolari, ha spiegato ancora il ministro.
Quest'anno, prosegue Piantedosi, "l'attività di contrasto posta in essere, grazie alle evidenze info-investigative acquisite autonomamente e a quelle veicolate attraverso i canali di cooperazione internazionale, ha consentito alla Polizia di Stato di arrestare 8 persone contigue agli ambienti del terrorismo estremistico di matrice religiosa e 6 soggetti riconducibili a formazioni terroristiche di matrice politico nazionalista". Per quanto riguarda l'attività di prevenzione, ha aggiunto, "evidenzio che, negli ultimi due anni, si è proceduto all'allontanamento dal territorio nazionale di 153 persone che presentavano profili di rischio per la sicurezza nazionale, di cui 77 nel 2023 e 76 nell'anno in corso".
Per quel che riguarda i controlli alla frontiera con la Slovenia, spiega ancora Piantedosi, dall'inizio dell'anno al 7 ottobre "si è registrato un andamento in diminuzione del 51 per cento, rispetto all'analogo periodo del 2023, del numero di stranieri irregolari rintracciati in ingresso". "Dal 21 ottobre del 2023 al 14 ottobre scorso - prosegue ancora il ministro- sono stati complessivamente rintracciati in ingresso più di cinquemila migranti in posizione irregolare. I controlli effettuati hanno consentito l'arresto di 274 persone, di cui 147 per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina e le persone denunciate sono state 1.750 e i respingimenti più di 2.500", ha concluso Piantedosi.
Davide Fifaco