Cinque parlamentari italiano sostengono che l'obbligo di green pass rafforzato sui trasporti pubblici "lede le prerogative del Parlamento in vista del voto sul Presidente della Repubblica" ed hanno presentato ricorso per conflitto di attribuzioni tra poteri dello Stato alla Corte Costituzionale, chiedendo la sospensione cautelare dell'obbligo.
Nel ricorso viene anche richiesto alla Corte di sollevare la questione di legittimità costituzionale del decreto-legge nella sua interezza e di disporre l'annullamento, previa sospensione, di tutto il decreto-legge.
Intanto rimangono i dubbi sulle operazioni di votazione per il presidente della Repubblica in presenza di positivi. Al momento, sono una quarantina i parlamentari che risultano positivi al Covid e che, in teoria, non potrebbero votare, ma si stanno cercando delle soluzioni per superare il problema, come affermato anche dal sottosegretario alla Salute, Andrea Costa.
Il costituzionalista Salvatore Curreri ha spiegato che il voto a distanza da parte dei parlamentari positivi o in quarantena "evita problemi di legittimità dell'elezione del Presidente della Repubblica, ed anche problemi politici di raggiungimento dei quorum".
Come si apprende da fonti parlamentari, al momento dal collegio dei questori del Senato non sono previsti aggiornamenti e modifiche delle modalità di voto dei grandi elettori per il nuovo capo dello Stato già stabilite a Montecitorio, comprese eventuali deroghe su votanti positivi al covid. Attualmente sono 9 i senatori tra contagiati ed isolati in quarantena.
Ma se le operazioni di voto riservano difficoltà, non meno complessa è la trattativa politica. I partiti sono ancora divisi su candidati e strategie. Il nome del premier Mario Draghi rimane sempre tra i più gettonati, sotto varie prospettive, ma alcuni parlamentari non hanno nemmeno accantonato l'idea di chiedere a Sergio Mattarella di accettare un altro mandato.
Il centrosinistra continua comunque a considerare irricevibile la candidatura di Silvio Berlusconi mentre da parte del centrodestra, il leader leghista Matteo Salvini ha affermato che sul fondatore di Forza Italia si andrà avanti fino all'ultima verifica dei voti, prima che si cominci a votare la settimana prossima, annunciando che la Lega "farà una proposta che potrà essere convincente per tanti se non per tutti".
Davide Fifaco