Un percorso della memoria accompagnati dal Ministro dell’Istruzione e del merito: è quello che hanno vissuto gli studenti di quattro scuole di Bergamo, Pordenone, Roma e Chieti, che hanno visitato la Foiba di Basovizza, monumento nazionale, accanto al ministro Giuseppe Valditara.
Giunto alla Foiba dopo l’incontro i vertici della comunità italiana a Pirano, il Ministro ha deposto un mazzo di fiori presso il monumento, dove solo due settimane fa era stato celebrato il Giorno del Ricordo, e ha visitato l’attiguo centro di documentazione.
Il ministro era accompagnato, fra gli altri, dal sindaco Roberto Dipiazza, che ha ricordato come sia quasi ultimato il percorso di condivisione della memoria, dal presidente della Lega Nazionale, Paolo Sardos Albertini, che ha sottolineato come la Foiba sia un elemento di unione e non di divisione, e il presidente della Federazione degli Esuli Giuseppe de Vergottini, che ha confermato l’avvio di un’operazione di mappatura di tutte le Foibe e dei luoghi della memoria caduti nell’oblio e non segnalati.
Il Ministro ha nel suo intervento ha ripreso questi temi, citando l’omaggio dei due presidenti alla Foiba e al Monumento ai fucilati sloveni, ricordando martiri come Norma Cossetto, e come, a 80 anni di distanza, Italia, Slovenia, Croazia siano unite in Europa nel rispetto dell’individuo e della memoria: “Un'Europa – ha detto - in cui tutti i popoli italiani sloveni croati possano sentirsi tutti accomunati e tutti fratelli. In questo luogo dove ci sono state tante vittime di una barbarie infinita, io voglio lanciare un segnale forte: dobbiamo tutti insieme difendere i valori della democrazia, della pace, e soprattutto, nel 75 esimo anno dall'approvazione della nostra Costituzione, sottolineare la centralità della persona umana, che deve essere difesa da ogni barbarie, soprattutto in questo periodo in cui la guerra sta tornando nel nostro continente”.
Valditara, che aveva anche rivolto un pensiero ai militari, in particolare alla Guardia di Finanza, che si sacrificarono “liberando il Porto di Trieste dai nazifascisti” e “sono stati barbaramente uccisi” (episodio a cui à dedicata da una delle lapidi presenti nel sacrario), ha anche ricordato la Shoah quando uno dei giornalisti presenti ha citato la Risiera di San Sabba: “Sono stato ad Auschwitz, e ho ancora nella mente e nel cuore quelle immagini terribili. L'olocausto ha una sua specificità, ma noi dobbiamo ricordare tutto quello che ha calpestato la dignità dell'essere umano”.
Alessandro Martegani