Il via libera, con un voto quasi plebiscitario, il 79 per cento di Sì su quasi 80 mila votanti sulla piattaforma Rousseau, ha dato la spinta finale al governo Conte bis.
Anche l'ultima incertezza, il voto dei militanti 5 Stelle, è dunque stata superata, e il risultato ha impresso l'accelerazione definitiva alla nascita del Conte Bis: Giuseppe Conte dovrebbe salire in mattinata al Quirinale per sciogliere la riserva e presentare la lista dei ministri.
Già oggi, o al massimo domani mattina, dovrebbe esserci il giuramento dei ministri del nuovo governo.
Fra i primi a commentare il risultato il capo politico del Movimento 5 Stelle Luigi di Maio. "Credo - ha detto pochi minuti dopo l'ufficializzazione dei risultati - che dobbiamo essere molto orgogliosi: tutto il mondo ha aspettato la pronuncia di questi 80 mila cittadini italiani su una piattaforma digitale che è unicum al mondo".
Di Maio ha anche sottolineato il buon rapporto con Giuseppe Conte, con cui avrebbe avuto delle tensioni delle ultime settimane, riconoscendogli un ruolo di "garante e super partes", e ha ribadito che il nuovo governo "non sarà di destra o di sinistra, ma un governo che deve fare le cose giuste". Non è mancato un riferimento a Matteo Salvini, che, ha detto, ha aperto la crisi con un gesto irresponsabile.
Proprio da Matteo Salvini non sono però mancate le reazioni dopo la spinta definitiva alla nascita del governo giallorosso. "Il governo delle poltrone dura poco, non possono scappare dal voto per sempre". "Sento - ha aggiunto - Di Maio in difficoltà: per essere un presunto vincitore non mi sembra avere il viso e il fisico del vincitore. Continuava con i no: per Pd e Movimento 5 Stelle l'importante è non andare a votare".
Soddisfatto dell'esito della consultazione interna ai 5 Stelle invece il segretario del Pd Nicola Zingaretti, che punta a un "Governo di svolta" per ridurre le tasse sul lavoro, e creare sviluppo economico, green economy, rilanciare scuola, università e ricerca, e modificare i decreti sicurezza.
Si è lavorato tutta la notte intanto definire la lista dei ministri, che Conte presenterà oggi al Capo dello Stato: sembra definito uno schema con otto ministri 5 Stelle e sette del Pd, ma ci potrebbe essere un ministero anche per Liberi e Uguali, che entrerà in maggioranza.
Ancora in dubbio il ruolo di Di Maio, che potrebbe approdare agli esteri. Nel governo non entrerà Nicola Zingaretti, né il vice segretario Andrea Orlando, mentre Dario Franceschini potrebbe approdare alla Difesa. Per il Viminale resta probabile la nomina di un tecnico.
Alessandro Martegani