"Non riferisco sulla fantasia": Matteo Salvini ha nuovamente escluso di voler chiarire alle Camere il ruolo del suo partito nelle notizie su un passaggio di fondi da Mosca al Carroccio tramite una vendita di petrolio.
” Siamo assolutamente tranquilli, - ha detto il leader della Lega - aspettiamo con ansia la chiusura delle indagini: se c'è un reato io sono intransigente, se ci sono chiacchiere no".
Il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha invece dato la disponibilità a riferire in Aula al Senato il 24 luglio sul caso Russia-Lega, per cercare di allentare la tensione, mentre il governo di Mosca ha escluso un passaggio di fondi alla Lega.
Il Partito Democratico ha tentato di bloccare i lavori sul decreto Sicurezza bis, fino a quando non ci sarà un intervento del vicepremier leghista in Parlamento.
Il caso sta mettendo imbarazzo il governo italiano, e peggiorando il già difficile rapporto fra Lega e i 5 Stelle, sulla stessa linea delle opposizioni nel chiedere al ministro dell’interno un confronto sulla vicenda; una situazione che ha anche alimentato l’ipotesi di un futuro accordo fra Pd e Movimento 5 Stelle se Salvini dovesse decidere di staccare la spina al governo attuale. Il segretario del Pd, Nicola Zingaretti, ha però smentito l'ipotesi di un governo con i 5 Stelle: "In caso di crisi - ha detto - per noi la via maestra sono nuove elezioni".
Lo stesso Salvini non ha risparmiato critiche ai 5 Stelle: "Io lavoro – ha detto - spero che la smettano con gli insulti, con gli attacchi e con i no".
La procura di Milano intanto continua le indagini sulla condotta di Gianluca Savoini, l’uomo della Lega in Russia accusato di essere il tramite per il passaggio di fondi: i magistrati stanno valutando le posizioni di Gianluca Meranda e Francesco Vannucci, due professionisti che avrebbero partecipato all'incontro all'hotel Metropol di Mosca, dove era presente anche Gianluca Savoini.
Alessandro Martegani