Non è un intervento decisivo, fare il pieno in Italia continuerà ad essere un impegno finanziario non trascurabile, ma almeno la benzina dovrebbe ritornare sotto i due euro al litro, dopo aver sfiorato anche i due euro e 40 in alcuni distributori.
Oggi è scattata la riduzione delle accise sui carburanti in Italia e, quindi, del loro prezzo di vendita: il decreto pubblicato nella Gazzetta Ufficiale prevede un taglio delle accise, le tasse che gravano sul prezzo finale, pari a 25 centesimi per benzina e diesel: calcolando l’Iva lo sconto alla pompa per i due carburanti ammonta dunque a 30,5 centesimi. Riduzione molto meno marcata, pari a 8,5 centesimi, per il Gpl, che arriva poi a 10,37 sommando l'Iva
I tagli rimarranno in vigore almeno per tutto il mese di aprile, ma è previsto che fino al 31 dicembre 2022 le aliquote possano essere rideterminate con un semplice provvedimento ministeriale. Il decreto fissa anche un aiuto per i lavoratori che usano mezzi propri per arrivare sul luogo di lavoro, assegnando buoni benzina fino a 200 euro.
Le riduzioni valgono per tutto il paese ma in Friuli Venezia Giulia c’è anche lo sconto regionale, che porta i prezzi vicini a quelli della Slovenia.
A riguardo l’assessore regionale alla Difesa dell'Ambiente, Energia e Sviluppo sostenibile Fabio Scoccimarro, responsabile anche del sistema della benzina agevolata, ha fatto sapere di aver inviato una lettera formale alle associazioni delle compagnie petrolifere con la richiesta di garantire prezzi concorrenziali dei carburanti, ricordando che “l’esplosione del prezzo dei carburanti nel nostro Paese e al tempo stesso i recenti provvedimenti in materia di fissazione del prezzo assunti dalla vicina Repubblica di Slovenia, hanno reso ancora più gravi le difficoltà finanziarie delle famiglie e degli imprenditori”.
Alessandro Martegani