L'accusa contesta a Salvini di aver agito in modo consapevole e deliberato nel negare ai migranti della Open Arms l'approdo in un porto sicuro. Il Pm Marzia Sabella ha sottolineato che la decisione non fu frutto di una strategia governativa, ma di una scelta personale e una mossa politica di Salvini, mirata a rafforzare il consenso elettorale attraverso una linea dura sull'immigrazione. La posizione della Procura è chiara: la protezione dei diritti umani deve prevalere sulla sovranità nazionale. Dal canto suo, Salvini si è dichiarato "colpevole" solo di aver difeso i confini nazionali. Una linea difensiva ribadita dall'avvocato Giulia Bongiorno, che ha sottolineato come l'operato dell'ex ministro sia stato corretto e conforme alla legge. Non sorprende che il caso abbia suscitato l'interesse dell'opinione pubblica e dei leader politici. Il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, così come anche il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, hanno espresso solidarietà a Salvini, denunciando come "gravissimo" il tentativo di trasformare la difesa dei confini nazionali in un crimine. Dall'altra parte, l'opposizione, rappresentata da Elly Schlein, segretaria del PD, ha criticato l'intervento di Meloni, accusandola di non rispettare il principio della separazione dei poteri. Schlein ha ribadito che il processo deve seguire il suo corso senza interferenze da parte del governo. Il caso ha trovato risonanza anche oltre i confini italiani. Elon Musk, con un intervento su X, ha bollato come "folle" la richiesta di condanna a Salvini. Marine Le Pen, leader del Rassemblement National francese, ha invece espresso il suo sostegno al leader della Lega, inquadrando il caso come parte di una più ampia battaglia europea contro l'immigrazione clandestina. Una vicenda, quindi, che costringerà l'Italia, ma forse anche l'Europa intera, a chiedersi fino a che punto la necessità di proteggere i confini possa prevalere sui principi umanitari.
M.N.