La Commissione europea ha pubblicato un rapporto sulla libertà di stampa che ha creato tensioni tra l'Italia e la UE. Lo studio è infatti stato oggetto di critiche dal governo Meloni, per l'immagine offerta sullo stato di diritto del Paese.
In particolare, i rappresentanti di Fratelli d'Italia si sono scagliati contro il rapporto pubblicato dall'Mfrr (Media Freedom Rapid Response), meccanismo co-finanziato dall'Unione europea per monitorare e reagire alle violazioni della libertà di stampa e dei media negli Stati membri dell'Ue, da cui deriva un rapporto intitolato "La deriva democratica dell'Italia", che spiega come la libertà di stampa in Italia sia minacciata da una crescente interferenza politica.
Un testo per nulla gradito dall'europarlamentare di Fratelli d'Italia, Stefano Cavedagna, che ha denunciato il "contenuto pretestuoso" del documento, realizzato, sempre secondo Cavedagna, sulla base di "fatti privi di alcun fondamento a danno del governo italiano", e con "testimonianze di attori istituzionali, membri della società civile e giornalisti in netta opposizione al governo italiano".
Margrethe Vestager, vicepresidente esecutiva per la Concorrenza, ha risposto che è stata condotta un'"attività di accertamento dei fatti, monitoraggio, sensibilizzazione e assistenza pratica ai giornalisti oggetto di minacce negli Stati membri e nei paesi candidati, senza una dotazione di bilancio specifica per paese".
Nel botta e risposta tra il parlamentare italiano e la commissaria europea, quest'ultima ha lasciato intendere che nessuno è al di sopra di regole né al di sopra dei monitoraggi, specificando che l'attività di accertamento "è condotta in modo indipendente, senza che la Commissione intervenga su aspetti operativi, come l'assegnazione di fondi per l'elaborazione di una particolare relazione o la selezione dei contributori a una determinata relazione".
Davide Fifaco