Foto: Reuters
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A un anno e mezzo dall’arresto di Matteo Messina Denaro, dopo una latitanza che durava dal 1993, le indagini sulla rete che fiancheggiava il boss della mafia non sono ancora terminate, e questa mattina è scattata una serie di perquisizioni disposte dalla procura distrettuale di Palermo.
Al centro dell’operazione alcune località nella zona residenziale di Mazara del Vallo, nei pressi di Trapani: Polizia e Carabinieri hanno ispezionato e perquisito un complesso residenziale, dove ci sarebbe stata una casa utilizzata da Messina Denaro, un "covo riservato" ancora non individuato.
Gli inquirenti sono arrivati fino al complesso residenziale grazie alle chiavi trovate in possesso del boss, e all’analisi dei tabulati telefonici e delle immagini delle videocamere piazzate in diversi punti del Trapanese: dopo aver individuato l’automobile con cui il capomafia si spostava, gli investigatori hanno seguito gli spostamenti tramite le riprese e le celle agganciate dal cellulare, scoprendo che in una occasione Messina Denaro e la sua amante, Lorena Lanceri (attualmente detenuta per scontare una condanna a 13 anni per mafia), si erano dati appuntamento in un luogo vicino Mazara del Vallo.
Una delle chiavi sequestrate apriva il cancello del residence di Mazara, facendo scattare l’operazione. Sono stati controllati anche tutti i garage del complesso abitativo, e provate sulle serrature alcune chiavi trovate in possesso del boss e di alcuni fiancheggiatori.

Alessandro Martegani