Il governo francese dovrebbe incontrare a breve quello di Roma, mentre la procura di Torino ha già avviato un'indagine per verificare la vicenda. Pure Parigi, dunque ha deciso di sospendere i controlli alla frontiera di Bardonecchia, dopo il caso diplomatico scatenato dall'azione dei doganieri francesi nella stazione della cittadina al confine con la Francia.
Le spiegazioni fornite dal governo francese, secondo cui gli agenti, che erano entrati armati nella stazione per eseguire un test antidroga su un migrante, avevano agito nei rispetto degli accordi fra i governi, non sono state ritenute sufficienti da Roma, e tutti gli accordi fra i due paesi per il controllo della frontiera sono stati al momento congelati.
Lo stesso ministro francese dei conti pubblici, Gérald Darmanin, da cui dipendono le dogane, ha difeso i suoi uomini, ma ha anche confermato di aver sospeso il funzionamento dell'accordo transnazionale fra i due Paesi in vista "di una visita al governo di Roma". "Mi recherò in Italia nei prossimi giorni - ha detto - per spiegarmi direttamente, se necessario, con il governo italiano".
Il governo francese ha tentato in ogni caso di ricucire dopo le polemiche, ma intanto anche procura di Torino ha aperto un'inchiesta con le ipotesi di reato di abuso in atti di ufficio, concorso in violenza privata, e concorso in violazione di domicilio, e si starebbe valutando anche la sussistenza della perquisizione illegale.
Anche secondo l'Associazione studi giuridici sull'immigrazione l'azione delle Dogane francesi avrebbe "palesemente violato" le procedure e i limiti fissati per gli interventi francesi in territorio italiano.