La "Slovenska skupnost (SSK), l'Unione Slovena, partito espressivo della comunità slovena del Friuli Venezia Giulia, esprime pieno sostegno e vicinanza alla comunità italiana in Slovenia all'indomani del grido d'allarme lanciato dall'Unione Italiana per quella che la stessa definisce come "una costante erosione del servizio radio-televisivo in lingua italiana in seno a Rtv Koper-Capodistria". È quanto scrive in una nota il rappresentante della Ssk in consiglio regionale, Igor Gabrovec. "In un momento di profonda crisi socio-economica dovuta alla pandemia da coronavirus, rischiano molto i soggetti sociali più deboli e ritenuti marginali - sostiene Gabrovec - quali le minoranze linguistiche, che potrebbero così veder scivolare in secondo piano diritti ed esigenze invece essenziali per la loro sopravvivenza e per l'espletamento del delicato ruolo di collante transfrontaliero".
"Uno dei settori cardine per ogni comunità linguistica riconosciuta e tutelata è proprio il settore dei media, da quelli stampati ai digitali, con la radio e la televisione pubblica in primo piano. È per questo che come Ssk - prosegue il consigliere regionale - abbiamo sempre sostenuto anche le giuste rivendicazioni della comunità friulana del FVG, che chiede da tempo e a gran voce di consolidare la programmazione in friulano in seno alla sede Rai regionale". "Con la stessa attenzione - chiosa Gabrovec - chiediamo vengano confermati e garantiti adeguati strumenti e risorse per i programmi radiotelevisivi in lingua slovena con il rinnovo, atteso in questi mesi, della convenzione tra la Rai e la presidenza del Consiglio dei ministri".
Gabrovec in una dichiarazione rilasciata alla nostra emittente ha rilevato che "per quanto riguarda il Friuli - Venezia Giulia è forte la richiesta a della comunità friulana di aggiungere ore radio e TV. Loro sono patriti da zero e quindi ogni conquista è una grande conquista. Per quel che riguarda, invece, la comunità slovena c’è una convenzione tra la RAI e la Presidenze dal Consiglio dei ministri che scade con ricorrenza. Stiamo attendendo da tempo il rinnovo, che dovrebbe prevedere anche i programmi in lingua friulana, ma quello che ci preoccupa di più e che non venga tolto nulla alla lingua slovena. Da qui la nostra ferma solidarietà alla comunità italiana, nel momento in cui si vede tagliare qualsiasi cosa nei programmi di Radio e TV Capodistria. Il pericolo di questi tempi è che nel calderone dei problemi che la pandemia provocherà sull’economia e sulle finanze pubbliche le minoranze linguistiche non siano sacrificate sull’altare dei più grandi interessi, ovvero delle nuove priorità. Queste però non possono ledere quelli che sono i diritti di minoranze riconosciute e tutelate anche internazionalmente".
Il consigiere regionale ha rimarcato che "sarebbe utilissima una legge, sia in Italia sia in Slovenia, che definisse una linea di partenza e soprattutto che dicesse che non si può mai arretrare. È chiaro che nel mondo dei media le tecnologie cambiano, cambia anche il modo di lavorare, ma l’esigenza di qualità rimane. I media- insieme alla scuola- sono di fondamentale importanza perché sono un veicolo non solo di informazione, ma anche di trasmissione della lingua. Se dobbiamo identificare delle priorità nella tutela delle lingue e delle comunità minoritarie sicuramente questo settore è uno dei suoi cardini".