Le domande per l'obbligazione di Eni collegata ai propri obiettivi di sostenibilità, chiamata in gergo Bond Sustainability linked, hanno superato il miliardo offerto e il gruppo, come preannunciato in sede di lancio dell'offerta una decina di giorni fa, ha deciso di alzare l'asticella fino a un massimo di 2 milioni di obbligazioni del valore nominale di mille euro ciascuna.
L'emissione di questo green bond rientra tra gli strumenti che Eni ha messo in campo per concretizzare la strategia di transizione energetica. L'ultima emissione riservata al mercato dei piccoli risparmatiori targata Eni risale a dodici anni fa, e come ha spiegato l'amministratore delegato dell'Eni al momento della presentazione, Claudio De Scalzi, l'obiettivo di questa nuova collocazione sul mercato retail è di "offrire al pubblico italiano uno strumento di risparmio solido, che possa renderlo partecipe del nostro cammino verso un'energia completamente decarbonizzata, tecnologicamente avanzata e diversificata, e dell'ulteriore consolidamento della capacità determinante di garantire la sicurezza energetica al Paese".
Il nuovo strumento presenta delle caratteristiche interessanti per i risparmiatori retail, considerata la solidità dell'emittente e il rendimento minimo garantito, nonché un'opportunità per partecipare alla rivoluzione sostenibile dell'azienda dell'Oil&Gas italiana, con il possibile aumento del tasso nel caso le aspettative in ambito green vadano deluse. Quanti hanno deciso di investire nel bond, infatti, avranno un ritorno annuale con interessi a tasso fisso che non potrà essere inferiore al tasso minimo, stabilito al 4,30%, senza alcuna spesa o commissione di sottoscrizione. Una decisione coraggiosa, ma non una novità per il gruppo di San Donato Milanese, che ha il 35% della finanza societaria legata a target di sostenibilità.
Valerio Fabbri