Per il momento neanche con il Super Green Pass cambia la situazione alle frontiere italiane. Non sono ancora previste nuove regole, ma il governo del premier Mario Draghi ha deciso di valutare a breve la necessità di inserire nuovi controlli per chi transiterà provenendo dai Paesi dove è alto il numero dei contagi.
Intanto tra le reazioni al rafforzamento delle restrizioni arriva quella del presidente della Regione Friuli-Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, che afferma: "Bene la decisione di non ricorrere alle chiusure indiscriminate nelle zone gialle e arancioni, garantendo così prospettive e opportunità di lavoro alle attività produttive, e di non introdurre il green pass obbligatorio per gli under 12. Esprimiamo però perplessità per le restrizioni in zona bianca, ancorché limitate al 15 gennaio e dunque legate a una temporaneità che risulta rassicurante".
Lo stesso Fedriga ha deciso di anticipare a lunedì 29 novembre i divieti per i no-vax che scatteranno a livello nazionale a partire dal 6 dicembre, per evitare discrepanze tra la situazione locale e quella del Paese. Il Friuli-Venezia Giulia, come del resto anche l'Alto Adige, da lunedì sarà zona gialla, quindi, i vaccinati e i guariti non avranno limiti, tranne quello della mascherina all'aperto. I cittadini non immunizzati, invece, potranno recarsi solo al lavoro e sui mezzi pubblici grazia al tampone negativo. Per bar, ristoranti, teatri, piscine, palestre e alrti luoghi dello svago l'accesso sarà possibile solo con il vaccino o la guarigione.
All'interno dell'esecutivo nazionale si registrano però tensioni tra il premier Draghi ed il ministro dell'Interno, Luciana Lamorgese, sulla questione dei controlli, in particolare sui mezzi di trasporto.
La novità più grossa del decreto è infatti proprio quella sui trasporti pubblici e cambierà, di molto, la mobilità degli italiani: dal 6 dicembre il Green Pass base sarà necessario non più solo per prendere un aereo, un treno ad alta velocità, un pullman o una nave che collegano più di due regioni, ma anche per tutti i mezzi del trasporto regionale e interregionale e del trasporto pubblico locale. Questo significa che, anche per salire su un bus urbano o sulla metro, bisognerà avere con sé almeno l’esito negativo di un tampone. Tale misura finora non era mai stata introdotta per la difficoltà nei controlli, che saranno effettuati a campione.
In questo senso la Lamorgese si è lamentata di non poter garantire un piano di controlli al meglio, a causa della carenza di uomini e risorse, osservazioni rigettate da Draghi che ha replicato che è fondamentale aumentare i controlli e spetta all’Interno garantirli.
Davide Fifaco