Prosegue il lavoro sulla bozza del dpcm con le misure che saranno in vigore da domani. In discussione i divieti e le limitazioni per le festività di Natale e Capodanno.
In particolare, per la Lombardia rimane la possibilità di rimanere in zona arancione in vista del ponte dell’Immacolata, situazione che trova contrario il governatore Attilio Fontana, che attacca anche l’idea di impedire gli spostamenti, criticando il governo, per una decisione che definisce “lunare”.
Ad ogni modo, le indiscrezioni uscite nelle ultime ore sull’impianto del Dpcm, saranno sostanzialmente confermate, dopo le valutazioni dei presidenti di Regione, in vista di un nuovo confronto con il governo prima della firma definitiva.
Natale e Capodanno saranno quindi “blindati” entro i confini comunali; dal 21 dicembre al 6 gennaio ci sarà il blocco degli spostamenti tra Regioni ed il divieto di raggiungere le seconde case, norme che dovrebbero preservare il paese da una terza ondata di epidemia.
Dopo una animata discussione in Consiglio dei ministri, che ha visto contrapposte le idee di Italia Viva a quelle del Partito Democratico e di Liberi e Uguali, si è inoltre deciso di confermare l’inserimento nel Dpcm dello stop alle lezioni in presenza alle superiori fino al 7 gennaio. Da quella data in poi, la bozza del decreto, in vigore fino al 15 gennaio, prevede che ritornerà in classe il 50% degli studenti delle superiori.
A Capodanno coprifuoco fino alle 7 del mattino e non fino alle 5 come per tutti gli altri giorni, quando si deve rimanere a casa dalle 22 alle 5, appunto.
Inoltre, tutte le persone che arriveranno in Italia dalle nazioni extra Schengen dovranno rimanere in quarantena per 14 giorni presso un’abitazione indicata.
Ancora confermato il sistema delle tre fasce di colore, con coprifuoco in tutto il Paese alle 22 e ristoranti chiusi in zona gialla alle 18 e nessun ammorbidimento nei giorni tra Natale e l’Epifania periodo in cui invece ci saranno misure più rigide.
Davide Fifaco