Un esecutivo politico Lega - 5 Stelle guidato da un premier terzo, ma senza Silvio Berlusconi. È questo l'ultimo rilancio di Luigi di Maio che, come ci si attendeva, ha risposto alla proposta di Matteo Salvini che, a poche ore dall'avvio del terzo giro di consultazioni al Quirinale, aveva fatto appello ai 5 Stelle prefigurando un governo politico di scopo, con il compito di cambiare la legge elettorale ed evitare aumento dell'Iva.
Si tratta di un'ultima mossa, con un inatteso passo indietro da parte di Di Maio, che per la prima volta ha rinunciato a chiedere la carica di premier, da parte di un movimento che ormai aveva già chiesto il ritorno alle urne, riprendendo toni da campagna elettorale. Una mossa che però difficilmente potrà essere accolta da Salvini.
Il leader della Lega non sembra intenzionato a rompere il centro destra: la coalizione e la Lega in particolare stanno guadagnando consensi e non temono le elezioni, e il centro destra si presenterà con una delegazione unitaria anche al Quirinale. Le posizioni dunque si avvicinano, ma non abbastanza, anche perché dall'altra parte il Pd ha escluso nuovamente la partecipazione a governi politici, mentre Salvini ha posto il veto su una maggioranza con il Pd.
In questa situazione il Capo dello Stato potrebbe dunque dover prendere atto che non ci sono le condizioni per una maggioranza politica e decidere in autonomia un nome per cercare di dar vita a un governo del Presidente, che avrebbe l'appoggio del Pd, ma al quale la Lega e i 5 stelle si sono già dichiarati contrari.
Le elezioni dopo l'estate rimangono dunque un'opzione possibile, anche se si tratta di un'eventualità che il Quirinale considera un'ultima spiaggia, alla luce dei timori europei e dei mercati per la stabilità del paese, e degli ormai prossima appuntamenti come il Consiglio europeo di giugno e l'approvazione della legge di bilancio.