Il Dicastero per la Dottrina della Fede del Vaticano ha accusato di scisma Carlo Maria Viganò dopo numerosi attacchi a Papa Francesco e posizioni controverse sui temi scienza, ambiente, clandestini, gay e vaccini. L'ex Nunzio Apostolico negli Stati Uniti ha reagito al processo extra giudiziale a cui sarà sottoposto dichiarando che per lui l'accusa è un onore. L'ex Sant'Uffizio, erede dell'Inquisizione, ha convocato Viganò affinché possa prendere nota delle accuse e delle prove riguardo il delitto di scisma di cui è accusato, vale a dire negazione della legittimità di Papa Francesco, rottura della comunione con il Papa e rifiuto del Concilio Vaticano Secondo. Viganò aveva definito il Concilio il cancro ideologico, teologico, morale e liturgico. Nel testo del decreto si legge che Viganò avrebbe dovuto presentarsi o di nominare un difensore altrimenti ne sarebbe stato nominato uno d'ufficio. Viganò ha dichiarato di presumere che la condanna sia già pronta considerato il processo extra giudiziale, in quanto la formulazione stessa dei capi d'accusa confermano le tesi che sono state più volte da lui sostenute. Per Viganò non è un caso che l'accusa riguardi la messa in discussione della legittimità di Bergoglio e il rifiuto del Concilio. Nel settembre 2018 Viganò scrisse una lettera sul caso del Cardinale statunitense McCarrick, definito molestatore di seminaristi e coperto da Papa Francesco, chiedendo la rinuncia del Pontefice al suo ministero. L'ex Nunzio, vicino agli ambienti più conservatori del cattolicesimo d'oltreoceano, oltre alle critiche al Papa, sostiene convintamente posizioni no-vax, antiscientiste, anti-clandestini e anti-gay, ha dichiarato di considerare le accuse un onore perché nessun cattolico degno di questo nome può essere in comunione con questa Chiesa bergogliana in quanto essa agisce in evidente discontinuità e rottura con tutti i Papi della storia e con la Chiesa di Cristo.
Franco de Stefani