Dopo la Corte costituzionale che lo scorso 31 gennaio aveva stabilito l'incostituzionalità della legislazione referendaria, sul secondo binario Capodistria-Divaccia, demandando ai giudici supremi la decisione riguardo al referendum, oggi la Corte Suprema ha invalidato il voto del 24 settembre scorso decretandone la ripetizione. La corte suprema ha ritenuto intollerabile che i fondi di bilancio del governo siano stati spesi per la campagna elettorale e ritiene che, per confermare la legge, il referendum non debba essere viziato da irregolarità. Per questo motivo una nuova consultazione sarà necessaria. La legge sul secondo binario pertanto non troverà ancora applicazione. Vili Kovačič promotore del referendum e che ha contestato l'esito del voto, ha dichiarato che è in corso la battaglia per una nuova data del referendum. Secondo lui, potrebbe essere abbinato alle elezioni amministrative, in programma ad autunno e sottolineato che considera la decisione della corte suprema: "Un'affermazione della democrazia".
La corte non si è espressa sull'idoneità della legge. Secondo il giudice relatore, Erik Kerševan, la Corte Suprema si è posta due quesiti, vale a dire, se vi siano state delle irregolarità nella campagna referendaria e se queste abbiano influenzato l'esito del referendum. Come sottolineato da Kerševan - "Queste sono questioni politiche". In un'audizione pubblica, i giudici hanno ascoltato il Primo Ministro Miro Cerar e il Segretario di Stato presso il Ministero delle Infrastrutture Jure Leben. Entrambi hanno detto che il governo ha agito correttamente nella campagna e che ha informato l'opinione pubblica sul progetto in modo trasparente e esauriente.
Non si sono fatte attendere le reazioni dei partiti, Desus e Social- Democratici nell'osservare l'importanza del progetto per lo sviluppo economico del Paese hanno ribadito "chi è responsabile" sarà valutato dagli elettori. Il numero uno del DeSUS Karl Erjavec reputa che la responsabilità di quanto avvenuto ricada interamente sul ministero competente e si è detto sorpreso che il premier Miro Cerar si sia fatto coinvolgere in questo modo.
I partiti di opposizione hanno sottolineato che già durante la campagna referendaria avevano denunciato la controversa condotta del governo e che il nuovo referendum dovrebbe essere abbinato alle elezioni parlamentari o a quelle amministrative.
Le Ferrovie di stato infine si augurano che la decisione della corte Suprema non significhi anche la fine dell'ampliamento della linea ferroviaria Capodistria - Divaccia.