La Confederazione svizzera si dice contenta della volontà espressa dai due leader di incontrarsi ed è sempre disponibile a partecipare agli sforzi di pace. La disponibilità della Svizzera è ben nota - ha spiegato il dipartimento degli Affari Esteri - spetta però alle parti in causa decidere se, quando e dove intendono condurre i colloqui.
Intanto il presidente cinese, Xi Jingping, ha avuto un colloquio telefonico con l'omologo statunitense, Donald Trump. I due leader, tra l'altro, hanno discusso anche riguardo la situazione sulla penisola coreana. Xi ha poi espresso la speranza che il dialogo tra Kim Jong-un e Trump possa partire "il prima possibile".
Il vicepresidente americano, Mike Pence, ha dichiarato che gli Stati Uniti non hanno mai fatto "concessioni" e "hanno costantemente aumentato la pressione" su Kim Jong-un. L'invito ai colloqui da parte della Corea del Nord" è la prova che la strategia del presidente Trump di isolare il regime di Kim sta funzionando", ha affermato ancora Pence in una dichiarazione diffusa dalla Casa Bianca.
Anche il Segretario di Stato americano, Rex Tillerson, ha espresso il suo parere a riguardo: un cambio "radicale" e sorprendente della posizione del leader nordcoreano ha spinto il presidente americano ad accettare di incontrarlo. Tillerson ha poi spiegato che sarà necessario aspettare "qualche settimana" per definire i tempi del previsto incontro tra i due.