Gli esponenti delle Comunità degli Italiani che operano in territorio sloveno prendono posizione su alcuni temi che -in quest’ ultimo periodo- interessano l’Unione Italiana ovvero: cambiamenti statutari e finanziamenti.
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I rappresentanti delle CI di Pirano, Isola, Capodistria, Bertocchi, Crevatini ed Ancarano congiuntamente ai consiglieri che le rappresentano nell’ Assemblea dell’ Unione Italiana hanno inoltre siglato una dichiarazione congiunta nella quale rilevando le preoccupanti circostanze venutesi a creare all’ interno dell’ Assemblea UI si richiama al rispetto delle finalità e dei principi fondanti che sono mantenimento della lingua e cultura ma anche quelli dell’ autonomia, della soggettività e dell’ unitarietà della massima organizzazione rappresentativa degli italiani di Croazia e Slovenia.
Gli esponenti delle sette Comunità degli Italiani pongono l’accento proprio all’ unitarietà della componente italiana. “Ogni tentativo di frantumazione comporta un indebolimento per la CNI e anche perciò si esprime contrarietà ad ogni forma di modifica statutaria volta alla disgregazione dell’Unione Italiana “scrive il comunicato nel quale vengono fermamente respinte le proposte di cambiamento avanzate dal gruppo consigliare la Svolta che -ricordiamo- è il gruppo che rappresenta l’opposizione.
Oltre che a richiedere il rispetto del ruolo dell’UI con sede a Capodistria che rappresenta lo strumento giuridico che assicura l’unitarietà, i rappresentanti della CI operanti in Slovenia sostengono le attuali modalità elettorali ed il voto diretto per i presidenti di Unione e Giunta esecutiva.
Va sottolineata inoltre la richiesta indirizzata alla Regione Friuli Venezia Giulia ossia quella di rivedere le modalità di finanziamento introdotte lo scorso anno ed in base alle quali l’Università popolare di Trieste mette a bando i mezzi destinati alla CNI. Gli esponenti dei sette sodalizi operanti in Slovenia si impegnano a non partecipare al concorso ed invitano tutte le altre istituzioni minoritarie a fare lo stesso onde garantire la partecipazione unica dell’Unione Italiana e assicurare perlomeno l’attuale livello di finanziamenti a favore di tutta la minoranza.
Al termine un invito a concentrare ogni sforzo di singoli connazionali, Comunità, scuole, enti e istituzioni alla soluzione dei problemi reali della CNI per assicurare crescita e sviluppo.