Foto: MMC RTV SLO/Kaja Sajovic
Foto: MMC RTV SLO/Kaja Sajovic

A seguito della situazione venutasi a creare con l'esito dell'ultima Assemblea dell'Unione italiana e degli strascichi, delle polemiche e delle critiche reciproche che si sono scambiati prima, durante e dopo l'assemblea gli „attori“ di una situazione allarmante per l'UI e la CNI (la „Voce“ ha scritto testualmente che siamo „davanti al baratro“) e che hanno direttamente o indirettamente coinvolto anche la nostra Comunità, vogliamo specificare quanto segue:

- la Comunità degli italiani „Pino Budicin“ di Rovigno oramai da moltissimi anni, ed in particolare in quest'ultimo quadriennio, sta asserendo che l'Unione Italiana abbisogna di un rinnovo strutturale che abbia come obiettivo finale, con un confronto dialettico, la realizzazione di un’organizzazione moderna, decentralizzata, in grado di gestire con efficacia ed efficienza e nella massima trasparenza, le politiche di salvaguardia, affermazione e sviluppo della Comunità Nazionale Italiana in Croazia e Slovenia in ogni campo della sua esistenza e attività. Un' Unione Italiana scevra del clientelismo che l'ha caratterizzata in questi ultimi tempi, in grado di assicurare un migliore funzionamento e interazione tra le comunità (senza distinzioni di sorta tra esse) e l'Unione Italiana stessa, un risanamento dei rapporti tra Ministero agli affari esteri della Repubblica d'Italia-Regione Friuli Venezia Giulia-Università popolare di Trieste con l’Unione Italiana, nonché distribuzione “sana” e trasparente di tutti i mezzi finanziari, in particolare di quelli stanziati dalla Repubblica d'Italia.

Tutte cose che a più riprese, ed assieme ad altre problematiche, abbiamo presentato a tutti coloro cui compete il funzionamento dell'UI, delle sue istituzioni e delle Comunità degli Italiani, ed in particolare al rappresentante italiano al Sabor croato e Presidente dell’UI stessa e a tutta la verticale del Ministero degli affari esteri della Repubblica d'Italia (compresi l’Università Popolare di Trieste, il Presidente del comitato di coordinamento, il Console generale d'Italia a Fiume, l’Ambasciatore italiano a Zagabria, ed altri) ricevendo per lo più solo promesse di attenzione, con la sensazione, però, da parte nostra, che molti dei nostri suddetti interlocutori, non hanno voluto né sentire, né vedere, quanto di preoccupante stavamo loro indicando;

- Il 17 novembre scorso, accogliendo l'invito del Presidente dell'Assemblea UI, abbiamo inviato delle proposte di modifica e integrazione allo Statuto dell'Unione Italiana, facendo presente che a nostro avviso, il processo di rinnovo dell'Unione Italiana da noi caldeggiato in tutti questi anni, non può di certo essere realizzato frettolosamente e superficialmente e solamente in funzione delle future elezioni, ma che esso vada avviato immediatamente dopo le elezioni.

Per questo motivo nella nostra proposta ci siamo concentrati soprattutto sull'emendamento dei due articoli relativi il mandato del Presidente UI e quello del Presidente GE-UI, convinti che se le stesse persone che hanno portato la CNI in questa situazione, ovvero che ne sono i maggiori responsabili (Maurizio Tremul e la sua Giunta per la parte esecutiva, e Furio Radin che in qualità di presidente dell'Unione Italiana avrebbe dovuto espletare non solo la funzione istituzionale rappresentativa, ma anche quella di garante – come da Statuto - del buon funzionamento dell'UI) dovessero, dopo più di vent'anni avere la possibilità di continuare su questa strada, alcun cambiamento sarà possibile.

Purtroppo le nostre proposte evidentemente non sono state prese in considerazione dagli organismi dell'Unione Italiana preposti a questa materia (difatti siamo ancora in attesa della risposta ufficiale con le motivazioni scritte del rigettamento delle nostre proposte, da parte del Comitato per lo Statuto ed il Regolamento dell'Assemblea dell'Unione Italiana). Facciamo presente che le prese di posizioni avanzate e inoltrate in tutti questi anni da parte della Comunità degli Italiani „Pino Budicin“ di Rovigno, a coloro cui compete il funzionamento dell'Unione Italiana hanno avuto sempre l'avvallo del nostro Consiglio comunitario.

- Facciamo presente che le proposte avanzate e le posizioni prese del gruppo consiliare La Svolta, le posizioni ufficiali della Comunità degli Italiani “Pino Budicin” di Rovigno, e la loro portavoce Roberta Stojnić non avrebbe mai dovuto arrogarsi la libertà di parlare a nome e per conto della nostra CI, dal momento che mai nessuno le ha dato facoltà o mandato per farlo.

- Nel 2016 la nostra CI aveva lanciato un’iniziativa concreta di rinnovo dell’UI al presidente dell’UI Furio Radin, quale figura garante del rispetto dello statuto e del corretto funzionamento dell’UI, al presidente del Comitato di coordinamento, il ministro plenipotenziario Francesco Saverio De Luigi, e al presidente dell’Università popolare di Trieste Fabrizio Somma, invitandoli a far parte di un Gruppo promotore con lo scopo di addivenire ad un Tavolo di lavoro di tutte le Comunità, che avrebbe dovuto definire gli scopi, gli indirizzi, le modalità ed i tempi per la stesura, inizialmente, di una Bozza di piano strategico e operativo di rigenerazione dell’UI e, in un secondo tempo, dello stesso Piano strategico, ma purtroppo anche questa nostra ulteriore iniziativa, causa l’atteggiamento “passivo” dei principali attori chiamati in causa è rimasta lettera morta.

Per cui, visto il „baratro“ davanti al quale ci stiamo trovando, la nostra CI auspica vivamente l'avvio, immediatamente dopo le elezioni, del suddetto tavolo di lavoro, onde arrivare ad una soluzione che garantisca il futuro della Comunità Nazionale Italiana.

Il Presidente della CI La Presidente del Comitato Esecutivo

Marino Budicin Cinzia Ivančić