Le tensioni relative al rilascio degli ostaggi persistono. A breve, si prevede la liberazione di tre cittadini israeliani, tra cui Yarden Bibas, noto perché rapito con i due figli, i più giovani tra coloro che sono stati catturati dall'ottobre del 2023. L’uomo ha subito gravi ferite durante il rapimento, mentre la sorte dei minori e della loro madre rimane incerta, nonostante le dichiarazioni di Hamas che li dichiara deceduti a causa dei bombardamenti israeliani. Nel frattempo, è stato comunicato che una vasta rete di strutture sanitarie israeliane è pronta a offrire assistenza medica e psicologica alle tre persone che faranno ritorno nel Paese. In particolare, gli ospedali del sud sono stati allertati per eventuali emergenze. Il Ministero della Salute ha invitato la popolazione a rispettare la privacy delle famiglie coinvolte in questo delicato momento, sottolineando l'importanza di un ambiente sereno e protetto per favorire il recupero psico-fisico. Dall’altra parte l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha rivolto un accorato appello al governo di Israele affinché consenta l'evacuazione delle persone gravemente malati e ferite presenti nella Striscia, inclusi 2.500 bambini. Secondo le stime sarebbero tra i 12 e 14 mila i palestinesi che dovrebbero lasciare l’area in tempi rapidi per ricevere cure sanitarie adeguate. Come misura iniziale, è stato annunciato che 50 pazienti saranno trasferiti entro poche ore attraverso il varco di Rafah. Ed è proprio in queto punto che centinaia di cittadini egiziani si sono riuniti per esprimere la loro contrarietà alla proposta di Donald Trump, di trasferire un ingente numero di residenti di Gaza in Egitto e Giordania.
Alessia Mitar