Foto: EPA
Foto: EPA

Si prospetta un potenziale cambiamento di rotta in relazione agli attuali eventi in Ucraina. Il leader del Cremlino Vladimir Putin si sarebbe mostrato propenso ad avviare negoziati volti a stabilire una pace duratura, sebbene la conclusione di un accordo si configuri come un processo complesso e articolato, implicante l'esame di svariate questioni. In relazione a tale sviluppo, l'inviato Steve Witkoff ha dichiarato: "abbiamo ricevuto una risposta", ammettendo che "il raggiungimento di questa fase ha richiesto un considerevole lasso di tempo." Successivamente, è emerso che l'intesa riguarda i "cosiddetti cinque territori"; nonostante non abbia menzionato esplicitamente i nomi, è probabile che Witkoff si riferisse alla Crimea, annessa dalla Russia nel 2014, e alle regioni ucraine di Donetsk, Lugansk, Zaporizhzhia e Kherson, attualmente soggette a parziale occupazione. La portata dell’accordo potrebbe essere ulteriormente ampliata, poiché è stato affermato che vi è in gioco "molto di più.” L'inviato speciale ha accennato ai protocolli di sicurezza, alla preclusione dell’ingresso dell'Ucraina alla NATO e, in modo particolare, alla mancata applicazione dell'articolo 5 del medesimo trattato. Quest’ultimo, infatti, sancisce il principio di difesa collettiva, in base al quale un attacco armato contro uno Stato membro è considerato un affronto contro tutti gli Stati membri, attivando di conseguenza una risposta coordinata. Consapevole della complessità del momento, Witkoff ha affermato che si tratta di una "situazione complicata, in alcuni aspetti davvero problematici che stanno accadendo tra i due Paesi", aggiungendo: "penso che potremmo essere sull'orlo di qualcosa che sarebbe molto importante per il mondo intero.” Pur in presenza di un atteggiamento di moderato ottimismo, il Ministro degli Esteri russo Sergej Lavorv ha espresso riserve di raggiungere un consenso sui punti cardine: “se ne sta discutendo” ha dichiarato riconoscendo agli Stati Uniti il merito di aver “cercato di approfondire il problema in contrapposizione all’atteggiamento adottato dall’Unione Europea.

Alessia Mitar