E' stata la giornata di Barack Obama, che ha invitato a fissare gli obiettivi per il 2030 al fine di scongiurare il disastro climatico. Obama ha precisato che sono stati fatti significativi progressi dall'accordo di Parigi ma che e' necessario fare di piu' sia collettivamente che individualmente. Per Obama la lotta alla crisi climatica dovrebbe trascendere la normale geopolitica, e la riduzione dell'uso del metano sarebbe la singola soluzione piu' veloce ed efficace. Obama ha espresso apprezzamento per l'approvazione del Congresso del piano sulle infrastrutture, dicendosi fiducioso che nelle prossime settimane vengano approvati anche quelli per welfare e clima in quanto entrambi i pacchetti contribuirebbero alla lotta contro i cambiamenti climatici, riducendo i costi dell'energia e creando milioni di posti di lavoro. Obama ha affermato che si e' molto lontani da dove si dovrebbe essere perche' non sono stati soddisfatti i piani stabiliti 6 anni or sono e che e' scoraggiante l'assenza di Russia e Cina al vertice. La conferenza punta a ottenere dai governi un impegno a tagliare le emissioni di anidride carbonica in modo veloce per mantenere il riscaldamento globale entro 1,5 gradi Celsius rispetto ai livelli pre-industriali. Le proiezioni indicherebbero che entro il 2.100 l'aumento della temperatura dovrebbe toccare i 2,7 gradi in piu', che secondo l'ONU vorrebbe dire catastrofe climatica. In base alle proiezioni nel prossimo decennio quasi meta' della popolazione mondiale sara' esposta a ondate di calore, siccita', inondazioni o carenza di acqua. Il modello presentato da McKinsey & Company evidenzia che le zone interessate potrebbero registrare temperature che renderebbero impossibile lavorare all'esterno nel 25 per cento delle ore lavorative di un anno, che nel 2050 oltre 800 milioni di persone in piu' vivrebbero con gravi problemi idrici, circa cento milioni di persone sarebbero esposte a gravi livelli di siccita', che 400 milioni di persone che vivono sulle coste rischierebbero inondazioni e che tra le popolazioni piu' povere le persone esposte a rischi sarebbero il doppio rispetto a oggi.

Franco de Stefani

Foto: AP
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