"Un'altra nuova svolta storica" così il presidente americano Donald Trump ha salutato l'accordo di pace raggiunto tra il regno del Bahrein e Israele, a quasi un mese dalla normalizzazione dei rapporti tra lo Stato ebraico e gli Emirati Arabi Uniti. L'intesa raggiunta tra i due paesi è stata confermata anche dal premier israeliano Benyamin Netanyahu: "È una nuova era di pace", ha dichiarato, puntualizzando "La pace in cambio della pace. L'economia in cambio dell'economia''. Polemica rivolta ai rivali politici palestinesi secondo cui Israele avrebbe potuto raggiungere accordi di pace con i Paesi arabi solo mediante concessioni alla Palestina.
Stati Uniti, Israele e Bahrein assicurano che "le parti continueranno nei loro sforzi per raggiungere una soluzione giusta, onnicomprensiva e stabile del conflitto israelo-palestinese, nell'intento di assicurare al popolo palestinese la piena realizzazione delle proprie potenzialità". Se Netanyahu ha evidenziato il potenziale economico della cooperazione fra Israele ed i Paesi del Golfo, l'amministrazione Trump ha insistito sull'aspetto religioso di queste intese. Assicurando che "tutti i musulmani che verranno in pace potranno visitare e pregare nella moschea al-Aqsa di Gerusalemme e negli altri luoghi santi". Al contrario, i massimi funzionari religiosi islamici dell'Autorità Palestinese hanno dichiarato nelle scorse settimane che impediranno la partecipazione a funzioni religiose alla moschea ai cittadini di Paesi arabi. La Palestina accusa il Bahrein di aver "tradito" la causa palestinese, proprio come gli Emirati.
(dk)