“Ha dato forma alla storia della nazione nella Guerra Fredda”, questo il titolo che il New York Times ha scelto per ricordare Henry Kissinger, scomparso all’età di cento anni. Kissinger è stato, infatti, il più influente Segretario di Stato statunitense di sempre, unico a ricoprire questo ruolo contemporaneamente a quello di Consigliere per la sicurezza nazionale. A lui si sono affidati dodici presidenti statunitensi e decine di politici di ambo gli schieramenti, nonostante fosse in quota al partito repubblicano.
Novello Machiavelli, ha incarnato la dottrina della 'realpolitik', incentrando la politica estera degli Stati Uniti del dopo guerra sugli interessi delle grandi potenze. Ha ricevuto il premio Nobel per la pace nel 1973 per il suo ruolo nel porre fine alla guerra in Vietnam, ha tessuto le trame diplomatiche della Guerra Fredda e ha ideato l’apertura a sorpresa di Washington verso la Cina.
Amato da molti, è sempre stato odiato soprattutto a sinistra per il suo cinismo che lo portò a sacrificare i diritti umani e i valori democratici in molte parti del mondo per favorire la politica degli Stati Uniti, basti pensare al golpe cileno del 1975. Negli anni, però, non gli sono mancate critiche anche da destra, da parte di coloro che non hanno mai mandato giù l’apertura verso le potenze considerate "nemiche" e la sua ambigua adesione ai valori dei Repubblicani.
Comunque la si pensi, non c’è alcun dubbio che oggi se n’è andato un personaggio che resterà nel bene e nel male nei libri di storia e una delle menti più brillanti del secolo scorso.
Barbara Costamagna