Secondo l'Agenzia Internazionale dell'Energia sono necessarie misure più incisive per l'obiettivo di 1,5 gradi. Allo stato attuale la domanda di combustibili fossili è destinata a rimanere troppo alta per mantenere l'obiettivo dell'Accordo di Parigi di limitare l'aumento della temperatura media globale a 1,5 gradi. Lo si legge nel World Energy Outlook 2023, dove si indica che sarebbero necessarie misure ancora più incisive. Il rapporto ha evidenziato che i mercati del gas naturale sono stati dominati dai timori per la sicurezza e dalle impennate dei prezzi dopo che la Russia ha tagliato le forniture all'Europa e gli equilibri di mercato sono rimasti precari. Un'impennata di nuovi progetti di gas naturale liquefatto, che entreranno in funzione a partire dal 2025, aggiungerà oltre 250 miliardi di metri cubi all'anno di nuova capacità, pari a circa il 45 per cento dell'attuale offerta globale. Il forte aumento della capacità ridurrà i prezzi, ma rischia di creare un eccesso di offerta in quanto la crescita della domanda globale di gas è notevolmente rallentata rispetto al 2010. Secondo le proiezioni del rapporto, la domanda totale di energia della Cina raggiungerà il suo picco intorno alla metà di questo decennio, mentre la continua crescita dinamica dell'energia pulita farà diminuire la domanda di combustibili fossili e le emissioni del Paese asiatico. Nel documento si indica che, tenendo conto delle tensioni e della volatilità che caratterizzano i mercati energetici tradizionali, le affermazioni secondo cui il petrolio e il gas rappresentino scelte sicure per il futuro energetico e climatico appaiono più deboli che mai. Il Direttore Esecutivo di IEA Birol ha dichiarato che i Governi, le aziende e gli investitori devono sostenere la transizione verso l'energia pulita anziché ostacolarla perché i vantaggi offerti sarebbero immensi tra cui nuove opportunità industriali e posti di lavoro, sicurezza energetica, aria più pulita, accesso universale all'energia e un clima più sicuro per tutti.
Franco de Stefani