Nel corso del "Supermartedì", i democratici votano in 14 Stati americani per decidere chi sarà lo sfidante del repubblicano Donald Trump alle presidenziali di novembre.
Joe Biden conquista il Texas, i popolosi Stati della costa orientale (Virginia, Carolina del Nord e Massachusetts), della "cotton belt" (Alabama, Arkansas, Tennessee e Oklahoma) e del nord (Minnesota). Bernie Sanders invece vince nel suo Stato, il Vermont, ma anche in California, Colorado e nello Utah. Per capire la suddivisione dei delegati in palio bisognerà però attendere. Durante il "Supertuesday" vengono assegnati in tutto 1.357 i delegati su un totale di quasi 4.000.
Grazie alla serie di vittore di Biden - per otto anni al fianco di Barack Obama alla Casa Bianca - la corsa verso la nomination democratica è più che mai aperta. "È straordinario. Ci avevano dato per spacciati ma siamo ancora qui, siamo ancora vivi!", ha affermato "Sleepy Joe", come lo chiama irriverente Donald Trump. La grande vittoria di Biden è arrivata anche grazie agli endorsement di Pete Buttigieg, Amy Klobuchar e Beto O'Rourke, che hanno rinunciato alla corsa alla presidenza.
L'indomito Bernie Sanders rimane comunque ottimista: "Sono fiducioso che vinceremo la nomination e sconfiggeremo Donald Trump", ha detto ai fan, delusi per il risultato al di sotto delle attese.
Molto indietro gli altri candidati, Michael Bloomberg, Elisabeth Warren e Tulsi Gabbard. Bloomberg, inoltre, nelle prossime ore valuterà il futuro della sua campagna elettorale dopo la grande delusione del "Supertuesday". Secondo fonti bene informate, il ritiro potrebbe essere prossimo.


E. P.

Foto: Reuters
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