Oggi domenica di Pasqua, la ricorrenza più importante per il mondo cattolico perché celebra la resurrezione di Gesù tre giorni dopo la crocifissione. Durante la Veglia pasquale nella Basilica di San Pietro, la liturgia più solenne dell'anno, Papa Francesco ha detto che "a volte ci siamo sentiti impotenti e scoraggiati dinanzi al potere del male, ai conflitti che lacerano le relazioni, alle logiche del calcolo e dell'indifferenza che sembrano governare la società, al cancro della corruzione, ce n'è tanta, al dilagare dell'ingiustizia, ai venti gelidi della guerra". Ma il Pontefice ha subito poi sottolineato che, come accadde per le donne che annunciarono la resurrezione di Cristo, "la Pasqua del Signore ci spinge ad andare avanti, a uscire dal senso di sconfitta, a rotolare via la pietra dei sepolcri in cui spesso confiniamo la speranza, a guardare con fiducia al futuro, perché Cristo è risorto e ha cambiato la direzione della storia". Francesco ha poi invitato, nell'omelia, a non perdere la speranza. A volte "ci siamo forse trovati faccia a faccia con la morte, perché ci ha tolto la dolce presenza dei nostri cari o perché ci ha sfiorato nella malattia o nelle calamità, e facilmente siamo rimasti preda della disillusione e si è disseccata la sorgente della speranza. Così, per queste o altre situazioni, i nostri cammini si arrestano davanti a delle tombe e noi restiamo immobili a piangere e a rimpiangere, soli e impotenti a ripeterci i nostri 'perché'". Circa ottomila i fedeli che hanno partecipato nella basilica di San Pietro per la messa della notte di Pasqua celebrata da Francesco, riferiscono fonti vaticane. Stamane la Messa papale si svolgerà alle 10 in piazza San Pietro, e seguirà alle 12 la Benedizione "urbi et orbi" dalla Loggia centrale della basilica. Messe pasquali anche in tutta la Slovenia. L'arcivescovo di Lubiana e metropolita sloveno, Stanislav Zore celebra la solenne funzione religiosa nella cattedrale della capitale, Il vescovo di Capodistria, Monsignor Jurij Bizjak nella concattedrale di Nova Gorica.
Delio Dessardo