
Dopo le consultazioni riservate tra i due leader, non sono emerse garanzie concrete da parte degli Stati Uniti in merito alla fornitura di assicurazioni di sicurezza contro un'eventuale aggressione russa, qualora venisse raggiunto l’accordo sullo sfruttamento congiunto di terre rare e minerali in Ucraina. La discussione ha toccato il tema del sostegno all'articolo 5 del trattato, legato alla possibilità ipotetica che, in uno scenario di pace, truppe europee venissero dispiegate in Ucraina e successivamente attaccate dalla Russia. In questo contesto, il Regno Unito e la Francia hanno proposto l'idea di inviare contingenti militari europei in Ucraina, a condizione che si raggiunga la stabilità e che gli Stati Uniti si impegnino a garantire l’incolumità sia del Paese invaso sia delle forze europee. La proposta è giunta dopo che Trump ha avviato colloqui con la Russia, escludendo la partecipazione di Ucraina e Unione Europea nelle scorse settimane. Il Capo della Casa Bianca ha evitato di esprimersi in merito a questa questione, sia durante il breve scambio con i giornalisti nello Studio Ovale, sia durante la successiva conferenza stampa. Si è limitato ad affermare che la pace potrebbe arrivare rapidamente manifestando al contempo la convinzione che non sarà necessario invocare l'articolo 5 del trattato. "Sono fiducioso di poter raggiungere un'intesa", ha sottolineato, ritenendo che Vladimir Putin "non violerà la sua parola" sull'Ucraina. Al contrario, il Premier britannico ha ribadito la posizione degli alleati, i quali nutrono profonda sfiducia nei confronti del leader russo. Secondo lui, non è ammissibile perseguire una soluzione di pace che premi l'aggressore e che, di conseguenza, incoraggi regimi autoritari come quello iraniano. Trump ha poi nuovamente rimproverato i partner NATO riguardo le spese per la difesa, dichiarando che la crisi in corso evidenzia l'importanza cruciale di investimenti significativi, suggerendo che un livello di spesa pari al 4% o 5% del PIL sarebbe adeguato.
Alessia Mitar