Meno tre per cento a livello globale, con cali anche dell’8 o 9 per cento per alcuni paesi europei: sono stime drammatiche quelle diffuse dal fondo monetario internazionale nelle previsioni di primavera. Il blocco più o meno esteso delle attività in quasi tutti i paesi del mondo lascerà una ferita profonda nel tessuto economico del globo.
Lo stesso Fondo monetario parla della recessione peggiore dalla Grande Depressione degli anni ’30, quella scatenata dal crollo della borsa di Wall street che diede il via alla grande depressione con contraccolpi anche in Europa: una situazione, quella di oggi, definita “The Great Lockdown”, la grande chiusura.
Secondo l’Istituto, la ricchezza prodotta sulla Terra calerà del 3 per cento nel 2020, ovvero 6,3 punti percentuali in meno rispetto alle stime di gennaio, quasi 9 mila miliardi di dollari in meno fra quest’anno e il 2021: come se Giappone e Germania smettessero di esistere economicamente per un anno.
Il blocco dell’economia per almeno due mesi, e il relativo calo ha coinvolto tutti i paesi del mondo, con solo Cina e India esenti dal segno meno sulla crescita nazionale. Gli Stati Uniti si fermeranno a meno sei per cento, mentre in Europa il calo sarà ancor più pronunciato, meno 7,5 per cento in media, con l’Italia che guida la poco invidiabile classifica con un meno 9 per cento, seguita da vicino da paesi come Francia e Germania a meno 7 per cento. La Slovenia segnerà un meno otto per cento.
Non rimane dunque che attendere il 2021 quando secondo le stime ci dovrebbe essere una ripresa a livello mondiale con un più 5,8, un più 4,7 sia in Europa sia negli Stati uniti, e addirittura un più 8,5 per cento nei paesi asiatici.
Si tratta però di cifre legate a molte incognite, su tutte la presunzione che la pandemia sia svanita nella seconda metà del 2020. In caso contrario, avvertono gli esperti del Fondo monetario internazionale, le cifre potrebbero essere ancora peggiori, con un ulteriore 3 per cento di calo fino alla fine del 2020, ma in ogni caso saranno necessarie scelte politiche forti e capaci di adattarsi alle situazioni che il mondo dovrà affrontare.
Alessandro Martegani