Pechino è pronta a intraprendere un'impresa ingegneristica senza precedenti, con la costruzione della più grande centrale idroelettrica al mondo, in Tibet. Questo progetto, stimato in 132 miliardi di euro, triplicherà la capacità della diga delle Tre Gole, nel cuore della Cina, attualmente il più grande impianto di questo tipo esistente, attivo da 2012. L'obiettivo è ambizioso: produrre oltre 300 terawattora di energia elettrica all'anno, sufficienti a soddisfare il fabbisogno di oltre 300 milioni di persone. Un contributo fondamentale per raggiungere la neutralità carbonica entro il 2060, stimolando l'economia locale e creando nuovi posti di lavoro. "Grazie a estese ricerche geologiche e progressi tecnologici, sono state poste solide basi per uno sviluppo scientificamente fondato, sicuro e di alta qualità del progetto. Si tratta di un passo in avanti", si legge nel rapporto, aggiungendo che la diga favorirà anche lo sviluppo delle vicine fonti di energia solare ed eolica, contribuendo così a un’energia pulita nella regione. Tuttavia, la realizzazione di questa colossale infrastruttura non sarà priva di sfide. Il dislivello del fiume e la presenza di una faglia tettonica nella zona richiedono soluzioni progettuali all'avanguardia. Saranno scavati tunnel lunghi chilometri sotto la montagna Namcha Barwa per deviare il flusso dell’acqua e garantire la stabilità dell’impianto. Nonostante le rassicurazioni delle autorità cinesi circa l'assenza di impatti ambientali significativi, la costruzione di una diga di tali dimensioni in una regione così sensibile come l'altopiano tibetano solleva preoccupazioni. L'ecosistema unico di questa zona potrebbe subire alterazioni, e le comunità locali potrebbero essere indirettamente coinvolte.
Alessia Mitar