La comunicazione animale può sembrare elementare, ma è tutt'altro che semplice. Per decodificare il linguaggio animale servono enormi quantità di dati ed algoritmi sofisticati, dei quali l'intelligenza artificiale potrebbe individuare i modelli di comunicazione, essendo lo strumento perfetto per questo tipo di operazioni. I ricercatori, attualmente, stanno lavorando con gli stessi algoritmi del linguaggio naturale utilizzati per Google Translate.
Un progetto molto ambizioso, chiamato CETI (Cetacean Translation Initiative), mira a decifrare il linguaggio delle balene capodoglio, usando algoritmi di elaborazione del linguaggio naturale.
Ma ci sono anche altre iniziative che si occupano di decodificare i segnali acustici, visivi e olfattivi di diverse specie, come gli uccelli, i pipistrelli o le api e la loro "danza" in volo, utile a comunicare dove si trovano fonti di cibo o i migliori luoghi in cui costruire un alveare.
Tutte queste osservazioni negli ultimi anni sono state possibili grazie a dispositivi che si adattano all'animale registrando ogni cosa: dal battito cardiaco, ai suoni semplici, fino ai movimenti.
Per capire il linguaggio degli animali non bisogna infatti imporre il modo di parlare degli umani, bisogna invece avvicinarsi il più possibile alle loro realtà. Comprendere il linguaggio degli animali può avere molte implicazioni positive per la conservazione della biodiversità, la salute degli ecosistemi e il rapporto tra l'uomo e le altre specie. Si potrebbero quindi imparare cose nuove sul comportamento animale, sulla loro visione del mondo e la loro intelligenza.
Davide Fifaco