Non si sblocca lo stallo sulla Brexit: dopo il precedente nulla di fatto della settimana scorsa, la Camera dei Comuni ha nuovamente bocciato le 4 opzioni di piano B alternative all'accordo di divorzio raggiunto dalla premier Theresa May con Bruxelles. Non è emersa una maggioranza né sulle due ipotesi di Brexit più soft, ovvero quella con permanenza del Regno nell'unione doganale e quella per un cosiddetto "mercato unico 2.0", né in favore d'un secondo referendum, né di una revoca dell'articolo 50 come alternativa a un no deal. Esultanza tra i falchi brexiteer del Partito Conservatore di Theresa May per la sconfitta ai Comuni.
Inoltre tutti gli "indicative votes", ossia le votazioni di soluzioni alternative presentate dai singoli deputati, sono stati affossati. Un nuovo tentativo per gli "indicative votes" è previsto per mercoledì prossimo. "Questa notte - ha commentato Mark Francois, vicepresidente dell'European Research Group, corrente degli euroscettici Tory più radicali - alla Camera dei Comuni ha avuto luogo un tentativo di golpe contro la Brexit, che ha coinvolto anche esponenti di spicco del governo, ma che i deputati della base hanno sventato. Il golpe è fallito. Il risultato è che ora siamo sulla strada per uscire dall'Ue tra 11 giorni, nel rispetto della volontà dei 17,4 milioni di elettori che al referendum del 2016 hanno votato Leave”.
Gli "indicative votes" non sono vincolanti, ma May non avrebbe potuto ignorare l'indicazione di un Parlamento se questo per la prima volta avesse sostenuto a maggioranza un piano alternativo sulla Brexit. Oggi la premier terrà un Consiglio dei Ministri fiume: cinque ore invece delle solite due/tre. May e l'esecutivo dovranno decidere come rispondere allo stallo sempre più profondo. Il partito conservatore rimarrà unito per un altro po' di tempo, ma il tempo stringe perché entro il 10 aprile, data del Consiglio europeo straordinario, Londra deve decidere se chiedere un ulteriore rinvio (che l'Ue concederebbe solo in cambio di nuove elezioni o un secondo referendum) ed uscire con il pericolosissimo no deal, ovvero senza l'accordo oppure nel frattempo farsi approvare dalla Camera dei Comuni il tormentato accordo di May e Ue sulla Brexit.
Davide Fifaco