Foto: Reuters
Foto: Reuters

Un compromesso seguito da un lungo applauso ha segnato il raggiungimento di un accordo a Baku, al vertice Cop29, che avrebbe dovuto concludere le trattative venerdì 22 novembre. La fatica a trovare un'intesa tra i quasi 200 Stati partecipanti, lo scambio di accuse e le polemiche sono state protagoniste della conferenza, ma alla fine, nel cuore della notte di domenica, la plenaria ha acceso luce verde. Il vertice ha sancito un impegno senza precedenti: passare dai 100 miliardi di dollari annui concordati a Parigi nel 2015 a investimenti che si misurano in trilioni. Questo aumento mira a supportare i paesi in via di sviluppo nella transizione ecologica, nell'adattamento ai cambiamenti climatici e nella gestione di perdite e danni causati da eventi climatici estremi. La cifra di 300 miliardi all'anno non si avvicina all'importo totale di 1.300 miliardi che i paesi vulnerabili chiedevano, ma è tre volte superiore all'accordo iniziale. "Avevo sperato in un risultato più ambizioso, sia in termini di finanza che di mitigazione" ha affermato il Segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, aggiungendo che sta facendo appello "ai giovani affinché considerino questo accordo come una base e vi costruiscano sopra". Nonostante un accordo sia stato raggiunto, le voci contro sono diverse: dal Malawi è stato dichiarato che questo obiettivo non è quello che si sperava di ottenere dopo anni di discussioni, mentre dall'India, che fin da subito si è opposta all'adozione del documento, è stato sottolineato che "l'importo è abissalmente misero, una somma irrisoria". Anche il Gruppo africano dei negoziatori ha definito l'accordo troppo poco e tardivo per il continente.
Oltre al punto più atteso del vertice, è stato raggiunto un accordo sulle regole per lo scambio dei crediti di carbonio, un meccanismo chiave previsto dall'Accordo di Parigi. Questo sistema consente a nazioni e aziende di compensare le proprie emissioni finanziando progetti che riducono o rimuovono CO2 altrove. Un focus speciale è stato dedicato anche al ruolo delle giovani generazioni e della società civile. Durante il vertice, sono emersi progetti volti a rafforzare la partecipazione dei giovani nella definizione di soluzioni innovative e resilienti, ribadendo l'importanza di un'azione collettiva. L'accordo raggiunto alla Cop29 rappresenta un punto di svolta per affrontare sfide climatiche con maggiore cooperazione internazionale e strumenti finanziari potenziati.

B.Z.