Il primo cittadino di New York Eric Adams ha annunciato che gli uffici della sua amministrazione denunceranno alcuni colossi della comunicazione come ad esempio Google, Snap, Tik Tok e Meta, la quale detiene piattaforme come Instagram, Facebook e Whatsapp. La loro colpa? Contribuire alla crisi mentale dei giovanissimi. Adams e gli altri firmatari ritengono che le piattaforme social siano state progettate in modo molto preciso con l'intento di sfruttare la vulnerabilità di bambini e adolescenti, creando un ambiente digitale che ne alimenta la dipendenza. Inoltre, è stato evidenziato come, nel corso dell'ultimo decennio, l'uso illimitato dei social abbia avuto un impatto negativo sulla salute dei giovani, bombardandoli con contenuti dannosi e alienanti mettendoli di fronte ad immagini di corpi irrealistici, discorsi e incitamento all’odio e al cyberbullismo,
Basti pensare alle innumerevoli “sfide” e “trend” che nascono e che diventano virali che portano soprattutto i giovanissimi a fare del male agli altri e a sé stessi. Con queste “prove” si arriverebbe all’ansia, alla depressione, all’autolesionismo e purtroppo nei casi più gravi anche al suicidio. In seguito, Meta, insieme alle altre società, ha prontamente risposto respingendo ogni tipo di accusa dichiarando che tutto ciò che viene creato viene fatto nel pieno rispetto delle regole e della sicurezza degli utenti. Nella causa si chiede un risarcimento danni non specificato e l'implementazione di misure di protezione più rigide per tutelare i minori che utilizzano i social.
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