Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, sui social attacca i fratelli Cuomo, ovvero Andrew, governatore di New York e Chris, giornalista della Cnn. "New York ha perso di fronte ai saccheggiatori, alla sinistra radicale e a tutte le altre forme di feccia" scrive Trump, che aggiunge "il governatore ha rifiutato la Guardia nazionale e la città di New York è stata fatta a pezzi".
Il presidente degli USA poi, riferendosi a Washington scrive invece "Molti arresti. Grande lavoro da parte di tutti. Forza soverchiante. Dominio. Allo stesso modo Minneapolis è stata grande", autocelebrandosi per la prova di forza data con l'uso della Guardia Nazionale che ha tenuto sotto controllo le proteste contro l'uccisione di George Floyd. Trump ha voluto sottolineare quindi le differenze con New York, dove sono avvenuti scontri tra i manifestanti e la polizia, con la devastazione ed il saccheggio di molti negozi.
A rispondere a Trump è lo stesso sindaco di New York, Bill De Blasio, che ha affermato "non tollereremo la violenza", sotto nessuna forma, chiedendo ai leader delle singole comunità di agire per contribuire al mantenimento della calma. De Blasio ha poi annunciato il coprifuoco fino al 7 giugno: scatterà ogni sera alle 20.00 fino alle 5 del mattino. Il sindaco ha poi definito "inaccettabili" i saccheggi e le distruzioni causate dalle proteste sulle strade della città. De Blasio ha poi ribadito: "Non abbiamo bisogno e non vogliamo la Guardia Nazionale. Quando ci sono forze esterne il risultato non è mai buono", respingendo l'offerta di Trump. Il candidato democratico alla Casa Bianca, Joe Biden si scaglia contro le violenze della polizia. "È inaccettabile che la polizia aumenti la violenza nella manifestazioni", ha affermato Biden. "Le ultime parole pronunciate da Floyd prima di morire, 'I can't breathe', sono un campanello d'allarme per il nostro Paese e per tutti noi", ha aggiunto. Intanto l'ex campione di pugilato, Floyd Mayweather, ha deciso di pagare il funerale di George Floyd; le esequie si terranno il 9 giugno a Houston, città natale della vittima.
Davide Fifaco