L'emergenza migranti torna in primo piano dopo l'ennesima strage, nel Mediterraneo, in cui 70 migranti sono annegati a causa dell'affondamento della loro imbarcazione in acque internazionali, ad una 40ina di chilometri dalle coste tunisine. Secondo quanto riferito dai sopravvisuti, i migranti di origine subsahariana sarebbero partiti dalla Libia. Anche in Italia, una delle destinazioni di prima scelta dei migranti, si è riacceso il dibattito politico proprio sul tema dell'immigrazione. Nonostante rimangano divisi quando si parla di politiche di gestione dei flussi migratori, e nello specifico sulla questione della chiusura dei porti, Matteo Salvini ed Elisabetta Trenta, il primo, ministro dell'Interno, la seconda, responsabile della Difesa, hanno trovato un punto di convergenza sui cosiddetti corridoi umanitari. Trenta ha accolto con favore la sottoscrizione al Viminale, la settimana scorsa, di un nuovo protocollo con validita' biennale per l'apertura di questo tipo di canali. L'accordo prevede l'arrivo in Italia di 600 persone vulnerabili, richiedenti asilo, che vivono in campi profughi o altre sistemazioni precarie. Della questione si e' tornati a parlare dopo l'ennesimo sbarco di migranti sulle coste di Lampedusa. 30 sono le persone salvate dalla nave Mare Ionio a cui e' stato notificato il sequestro preventivo. Il comandante indagato con l'accusa di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. Intanto non e' ancora chiaro come abbiano raggiunto le coste dell'isola i 70 migranti recuperati sempre nella stessa giornata a largo di Lampedusa da una motovedetta della Guardia di Finanza e della Guardia Costiera. Dalle ultime statistiche relative agli sbarchi di migranti sulle coste italiane risulta che il numero e' calato del 91% rispetto al 2017 quando si registro' un massiccio flusso di ingressi verso l'Europa. Nel mese di aprile i migranti sbarcati furono 255, rispetto ai quasi 13 mila del 2017.
Maja Novak