Il Portogallo potrebbe a breve non esser più il paradiso dei pensionati europei. La proposta, avanzata dal nuovo governo portoghese, d’introdurre un emendamento alla legge di bilancio per imporre nuove tasse agli stranieri titolari di pensioni, potrebbe rallentare l’esodo dei pensionati, in particolare quelli titolari di assegni generosi, verso il paese iberico.
Dal 2009, quando era in piena crisi finanziaria, il Portogallo era diventato il rifugio dei pensionati: trasferendosi in terra lusitana, e diventando “residenti non abituali”, vale a dire vivendo 183 giorni l’anno nel paese, attualmente non si pagano le tasse sulla pensione per 10 anni. L’INPS, o la cassa previdenziale competente accredita la pensione lorda su una banca locale, e l’erario portoghese non effettua alcun prelievo fiscale.
Si tratta di una norma che in questi anni ha portato migliaia di italiani e di altri pensionati nel paese, fra gli altri anche persone famose, che percepisconono pensioni molto ricche e che in 10 anni avrebbero risparmiato centinaia di migliaia di euro.
La musica però, per quelli che verranno, sta per cambiare: il nuovo governo di Antonio Costa è pronto a introdurre una tassazione fino al 10 per cento del reddito annuo agli stranieri che in futuro assumeranno lo status di residenti non regolari.
La norma dovrebbe passare facilmente, anche perché in questi anni era stata oggetto di proteste da parte di altri stati europei, che accusavano il Portogallo di una sorta di concorrenza sleale, oltre che delle associazioni dei pensionati portoghesi che avevano lamentato un trattamento discriminatorio tra pensionati portoghesi e stranieri.
Alessandro Martegani