Foto: Reuters
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Il piano proposto dal nuovo leader della Casa Bianca per il futuro di Gaza riflette una grave ignoranza nei confronti della storia del popolo palestinese e della realtà geopolitica della regione. A sostenerlo è la ministra degli Esteri slovena, Tanja Fajon, che ha anche ribadito la sua ferma opposizione a qualsiasi forma di deportazione forzata dei palestinesi. Il capo diplomazia ha inoltre sottolineato come il trasferimento della popolazione di Gaza sia una mossa inaccettabile, che va contro il diritto internazionale e che non farebbe altro che alimentare ulteriormente le tensioni in Medio Oriente.

Foto: BoBo
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Una ferma condanna è arrivata anche da altri rappresentanti della diplomazia europea. Il ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani, ha parlato di un piano difficilmente realizzabile, vista l'opposizione di Giordania ed Egitto, paesi che secondo Trump avrebbero dovuto accogliere i palestinesi. Tajani ha ribadito il sostegno dell'Italia alla soluzione dei due Stati, proponendo addirittura l'invio di truppe italiane per una missione di riunificazione tra Gaza e la Cisgiordania. La proposta del magnate è stata intanto respinta con determinazione dal movimento islamista palestinese Hamas che ha accusato gli Stati Uniti di voler "sradicare il popolo palestinese dalla propria terra". Il rappresentante palestinese presso le Nazioni Unite, Riyad Mansour, ha lanciato un appello alla comunità internazionale affinché rispetti il diritto dei palestinesi di rimanere sul territorio. La soluzione a due stati è stata riproposta anche dall'Organizzazione per la Liberazione della Palestina, un'idea condivisa pure dall'Arabia Saudita, che ha ribadito il proprio fermo impegno verso la causa palestinese, rifiutando categoricamente qualsiasi normalizzazione delle relazioni con Israele senza la creazione di uno Stato palestinese indipendente. Riyad ha anche condannato i tentativi di "sfollamento forzato" dei palestinesi, in linea con la sua posizione storica contro l'occupazione israeliana. Oltre a condannare le parole di Trump, la Cina si è invece detta preoccupata per le potenziali ripercussioni che il piano di Trump potrebbe avere sulle dinamiche regionali.

M.N.