Gli ispettori, nove in tutto, sono giunti in Siria già nel fine settimana, ma il governo di Damasco e le autorità russe nel paese hanno proibito loro di entrare nella città "per motivi di sicurezza".
Si trovano a Douma sotto protezione della polizia militare russa per indagare sul presunto attacco chimico, avvenuto lo scorso 7 aprile ed attribuito al regime di Bashar al Assad. Il governo siriano ha offerto loro la possibilità di parlare con 22 presunti testimoni dell'attacco. Fonti di sicurezza siriane hanno riferito che la delegazione dell'Opac si è recata direttamente all'ospedale, dove alcune delle vittime dell'attacco sono ancora ricoverate. L'indagine, secondo il Direttore generale dell'Organizzazione, potrebbe durare anche un mese.
Secondo l'agenzia di stampa tedesca, DPA, un attivista, che si trovava nella zona colpita al momento dell'attacco, ha affermato che la maggior parte delle vittime ha lasciato la città di Douma.
Nel frattempo, i soldati russi hanno affermato di aver trovato un laboratorio, usato per fabbricare armi chimiche. "Un laboratorio chimico e un deposito di sostanze chimiche sono stati trovati durante un'ispezione a Douma", ha dichiarato un portavoce delle truppe radiologiche, chimiche e biologiche in Siria. "Durante l'ispezione, gli specialisti hanno scoperto sostanze chimiche bandite. Inoltre, hanno trovato un contenitore di cloro simile a quello usato dai miliziani per mettere in scena il falso attacco chimico", ha aggiunto.