Antonio Guterres ritiene che il patto "non viola la sovranità degli Stati e non crea nuovi diritti per migrare, ma ribadisce il rispetto dei diritti umani".
Sono in tutto 23 gli obiettivi del Global Compact, in primo piano il rafforzamento della collaborazione sul fronte internazionale per una migrazione "sicura, ordinata e regolare", scoraggiando così quella illegale. Dopo la lettura, il testo - oggetto di forti critiche da parte nazionalisti e forze anti-migranti - è stato adottato con un colpo di martello dalla conferenza intergovernativa di due giorni a Marrakech, senza votazione, senza firma. Il prossimo 19 dicembre verrà ratificato dall'Assemblea generale dell'Onu.
Sono circa una quindicina però i paesi che si sono rifiutati di aderire all'intesa o hanno congelato la decisione, tra questi anche Italia, Australia, Repubblica Dominicana, Austria, Lettonia e i quattro di Visegrad (Ungheria, Polonia, Repubblica ceca e Slovacchia), oltre agli Stati Uniti, che si sono ritirati dai negoziati già circa un anno fa ed hanno definito il Global Compact - nonostante la sua natura non vincolante - un tentativo "di far avanzare una governance globale a spese della sovranità degli stati".
Lubiana però ha deciso di aderire al patto: a prendere parte alla conferenza, in rappresentanza della Slovenia, il Segretario di Stato al Ministero degli Interni, Sandi Čurin. Tra i partecipanti anche la cancelliera tedesca, Angela Merkel, il premier spagnolo, Pedro Sanchez, e quello greco, Alexis Tsipras.