
Gli Stati Uniti, sotto ordine del Capo della Casa Bianca Donald Trump, hanno condotto un'operazione militare aerea nello Yemen, colpendo diverse aree, tra cui la capitale Sana'a e i governatorati di Saada e Al-Bayda. Secondo il Ministero della Sanità dell'amministrazione controllata dagli Houthi, i raid hanno causato un numero significativo di vittime, prevalentemente civili tra cui molte donne e bambini. A rimanere uccisi, ha riferito il Consigliere per la sicurezza nazionale Mike Waltz, anche alcuni leader Houthi. A detta dell'alto funzionario, l'Iran potrebbe subire la medesima sorte, al fine di impedire che il Paese si doti di nuove armi nucleari. Durante una conversazione tra il Segretario di Stato statunitense Marco Rubio e il Ministro degli Esteri russo Serghiei Lavrov è stata messa in risalto la ferma determinazione di Washington a non tollerare ulteriori aggressioni da parte degli Houthi nei confronti delle navi statunitensi nel Mar Rosso: una posizione che riflette dunque l’intenzione di contrastare attivamente gli attacchi alle navi cargo e le minacce al commercio globale e alla sicurezza. Fonti della CNN suggeriscono inoltre che la Russia, in precedenza, aveva considerato la fornitura di armi ai ribelli, ma avrebbe poi rinunciato a seguito di pressioni da parte statunitense e dell'Arabia Saudita. In risposta agli assalti e alle accuse di sostegno al gruppo yemenita, le autorità iraniane hanno rilasciato dichiarazioni ferme e di condanna. “Noi non vogliamo lanciare nessun conflitto ma se qualcuno ci minaccia, daremo risposte appropriate” ha dichiarato il comandante dei Pasdaran, Hossein Salami, rispondendo alle accuse di Trump, negando al contempo qualsiasi coinvolgimento del Paese nella direzione delle politiche dei gruppi di resistenza regionali, inclusi gli Houthi. Ha inoltre sottolineato che l'idea di piegare l'Iran tramite intimidazione è sbagliata. Ad intervenire anche il Ministero degli esteri iraniano secondo il quale i raid nello Yemen sono una "violazione flagrante dei principi base della Carta dell'Onu e del diritto internazionale."
Alessia Mitar