Foto: Reuters
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Il premier israeliano è il primo leader straniero giunto negli Usa per negoziare sui dazi. Benjamin Netanyahu ha parlato con Donald Trump anche di Iran e della guerra israeliana contro Hamas nella Striscia di Gaza. Trump, per il momento, non ha ancora fatto pressione su Netanyahu affinché interrompa l'ultima offensiva nell'enclave palestinese e riprenda il cessate il fuoco, ha però ribadito l'idea che gli Usa controllino Gaza, se non altro per la ricostruzione. Secondo le sue parole, infatti, sarebbe vantaggioso per la Striscia di Gaza farsi controllare da una forza di pace americana. "Penso che vi sia un incredibile parte di proprietà immobiliare importante, e credo che sia qualcosa in cui saremmo coinvolti", ha dichiarato Trump. Netanyahu, da parte sua, ha affermato che sarebbero in corso colloqui con "vari Paesi disposti ad accogliere i palestinesi che vogliano lasciare la Striscia su base volontaria".
Intanto il capo dello Stato americano, parlando dallo Studio Ovale al fianco di Netanyahu, ha annunciato che gli Usa intraprenderanno negoziati diretti con l'Iran nel tentativo di scongiurare che Teheran si doti di un'arma nucleare. Trump ha detto che i colloqui inizieranno sabato prossimo. "Spero che avranno successo, è nell'interesse dell'Iran. Un accordo sarebbe meglio dell'ovvio, che né noi né Israele vorremmo", ha dichiarato ancora il presidente americano, evocando il piano B: un'azione militare preventiva contro l'Iran. Alla domanda dei giornalisti se gli Stati Uniti potrebbero attaccare l'Iran, Trump ha risposto che se Teheran non accetterà determinate condizioni, il paese sarà in pericolo. Il capo della Casa Bianca ha sottolineato ancora una volta che l'Iran non deve avere armi nucleari. Al contempo Teheran ha confermato che un incontro di alto livello con la delegazione Usa sul programma nucleare iraniano è in programma per sabato in Oman.