I media statali birmani riportano della grazia parziale concessa all'ex leader, Aung San Suu Kyi, in carcere ormai dal 2021, quando è stata estromessa con un golpe militare. La 78enne è stata inoltre condannata a 33 anni di prigione per una serie di accuse di corruzione, possesso illegale di walkie-talkie e mancato rispetto delle norme anti coronavirus, approvate proprio dal Consiglio nazionale per la difesa e la sicurezza, composto da funzionari militari. Il portavoce della giunta ha precisato che la grazia parziale riduce di 6 anni la pena della leader birmana deposta. Ricordiamo che in Myanmar l'amnistia viene spesso concessa ai prigionieri per commemorare le feste buddiste, assieme ad Aung San Suu Kyi sono infatti stati graziati più di 7.000 carcerati.
Da quando è stata arrestata, dopo il colpo di stato del primo febbraio 2021, Suu Kyi, Premio Nobel per la Pace, non è mai stata vista dal grande pubblico. La sua immagine è apparsa in alcune fotografie, comunque di bassa qualità, scattate dei media statali birmani in un’aula di tribunale. Intanto un rappresentante del suo Partito ha fatto sapere che Suu Kyi recentemente è stata trasferita dalla sua cella in un edificio governativo, dove avrebbe incontrato il presidente dell'Assemblea dell'Unione e l'inviato speciale della Cina per gli affari asiatici. Lo scorso 11 luglio, inoltre, il ministro degli Esteri thailandese ha rivelato di aver personalmente incontrato nei giorni precedenti la consigliera di Stato deposta e di averla trovata in buona salute fisica e mentale.