
Il presidente siriano ad interim, Ahmed al-Shara, ha avvertito che "i resti dell'ex regime di Bashar al-Assad e i loro alleati" stanno cercando di innescare nuove violenze nel paese e portare la Siria alla guerra civile. Ha poi ribadito che i responsabili dello "spargimento di sangue civile" e dell'abuso di potere per raggiungere i propri obiettivi saranno puniti.
Le dichiarazioni di al-Shara arrivano dopo giorni di violenze nelle regioni costiere della Siria, da cui giungono quotidianamente segnalazioni di un numero crescente di vittime. La maggior parte di loro, almeno 973 secondo gli ultimi dati dell'Osservatorio siriano per i diritti umani, sono civili appartenenti alla minoranza alawita. Secondo la ONG con sede nel Regno Unito, da giovedì scorso, quando aggressori armati della comunità alawita avrebbero attaccato le forze di sicurezza, sono state uccise in tutto più di 1.300 persone. Oltre ai civili, hanno perso la vita più di 230 membri delle forze governative e 250 combattenti, che l'Osservatorio descrive come fedeli al presidente fuggitivo Assad, lui stesso membro della comunità alawita. Un'organizzazione non governativa, con una rete di informatori in tutta la Siria, ha invitato le nuove autorità a adottare misure contro i membri delle forze di sicurezza e i loro alleati, responsabili di uccisioni di massa, incendi di case e sfollamenti forzati di alawiti.
Intanto la Slovenia si dice preoccupata per le violenze in Siria, compresi gli attacchi contro le minoranze religiose ed etniche. Il Ministero degli Esteri, sul social X, ha chiesto a tutte le parti coinvolte di rispettare il diritto umanitario internazionale e la sovranità e l’integrità territoriale della Siria nonché di difendere i civili e garantire l'accesso ad aiuti umanitari.